Legambiente Campania: per le elezioni regionali serve chiarezza sul nucleare
In Campania potenzialmente due siti : foce del Garigliano e Sele. In attesa dei candidati, Legambiente lancia il quesito: “Una centrale nella mia regione, sì o no? I candidati siano trasparenti con i cittadini e dichiarino subito come la pensano”
15 January, 2010
In attesa che gli schieramenti politici scelgano i loro candidati alla presidenza della Regione Campania, Legambiente scende in campo e lancia il primo quesito per il loro programma elettorale. Secondo un documento del Cnen del 1979 incrociando vari parametri di rischio in Campania sono due potenzialmente i siti che potrebbe ospitare una centrale nucleare: foce del Garigliano nel casertano e foce del Sele nel salernitano.
“Una centrale nucleare nella mia regione, sì o no?. E’ questa la domanda semplice che rivolgiamo sin da ora ai futuri canditati alle prossime elezioni regionali, sollecitando una risposta immediata, in modo da garantire un confronto trasparente e democratico sul rilancio del nucleare in Italia. Un tema così pesante per il futuro della nostra regione- - non puo’ assolutamente rimanere fuori dal dibattito elettorale. Serve chiarezza, trasparenza nel rispetto dei cittadini campani”.
“Nell’immediata campagna elettorale – prosegue Buonomo - i candidati che dovranno governare la Campania nei prossimi cinque anni devono dire chiaramente come la pensano e come intendono comportarsi nel momento in cui andrà stabilita la localizzazione dei siti per le centrali. In Campania si parte dalla recente approvazione della legge che vieta la presenza di centrali sul territorio, una risposta chiara al governo che sta cercando di rimandare ogni decisione sui possibili siti a dopo le elezioni. Ma serve chiarezza, trasparenza e democrazia. Gli elettori- conclude il presidente regionale di Legambiente- devono conoscere le posizioni di coloro che stanno per delegare a governare il territorio”.
Le Regioni hanno un ruolo essenziale nella definizione delle politiche energetiche del nostro Paese. E la Campania è tra le undici regione che hanno avanzato ricorso alla Corte Costituzionale nei confronti della norma varata dal governo che (caso unico nei paesi occidentali) prevede la possibilità di avviare la costruzione di una centrale nucleare o di un impianto di trattamento di scorie anche in presenza di un parere contrario delle istituzioni locali e delle regioni interessate, militarizzando inoltre i siti scelti.
Fonte: Legambiente Campania