Johannesburg, metropoli poco sostenibile
Tra milioni di alberi e smog altissimo, tra uccelli tropicali e baraccopoli nei fiumi.
31 July, 2002
[b]Dal nostro inviato Paolo Hutter[/b] Quanto e' sostenibile la citta' di Johannesburg che ospita il vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile? Far diventare "verde la citta' dell'oro", come auspica il piu' forte quotidiano locale, The Star, puo' sembrare un'impresa facile se si guarda agli alberi, gigantesca e quasi disperata se si guarda al resto. Nel giardinetto della casa in cui ho affittato una stanza ci sono anche alberi tropicali e volano uccelli colorati. I sobborghi settentrionali della citta' sono considerati uno dei migliori casi di foresta urbana del mondo. E sembrano una foresta se fotografati dal satellite. Ma quando la citta' e' stata fondata, poco piu' di un secolo fa, appunto per cercare l'oro delle miniere, di alberi non ce n'erano proprio. La regione del 'veld' (l'altopiano) di per se non e' abbastanza fertile. E quindi anche questi, dicono, sei milioni di alberi sono il segno di uno stravolgente insediamento umano,l'unico positivo da un punto di vista ambientale e anche quello che si nota di piu' se si vive, come noi del vertice, nel ricco Nord della megalopoli. E' comunque un verde in gran parte privatizzato e iniquo. Il centro, quasi completamente abbandonato dal gran business e dai bianchi, e' tutto cemento. Nelle township - e nel sud della citta' in genere -gli alberi sono pochissimi. E quasi ovunque i parchi in senso stretto sono sottoutilizzati per paura della criminalita'. L'aria a... naso non e' male ma a anche questa e' l'impressione di noi dei sobborghi settentrionali. Nel centro e nel Sud l'insieme delle emissioni industriali, del traffico e del riscaldamento raggiunge livelli altissimi : un problema che sarebbe fin troppo banale per questa grande citta' dei contrasti. E dunque per essere all'altezza di Johannesburg abbiamo anche il problema dell'uso domestico del carbone da parte di circa il 30% della popolazione e il problema della polvere delle miniere dismesse. Non ci hanno portato a visitarle, ma anche nei nostri limitati percorsi abbiamo visto qualcosa delle circa 200 discariche minerarie che punteggiano la citta': ancora fino a qualche anno fa ci trovavano scorie di oro, adesso sono solo granellini spesso anche molto inquinanti che penetrano nel terreno o vengono sollevati dal vento. Solo da un anno e' in azione il Gauteng Mine Pollution Forum che cerca a poco a poco di bonificarle o coprirle. Provo a immaginare come il locale assessorato all'ambiente deve formare i suoi dirigenti: praticamente hanno problemi da citta' americana (il predominio del trasporto privato in estesissimi quartieri residenziali) e problemi di grande poverta'. Come il fatto che ci sono ancora baraccopoli nei letti dei fiumi inquinati. La linea dell'assessore Parks Tau, in questo caso, e' quella di piantare canneti che purificano l'acqua ma che sono odiati da chi vive vicino ai fiumi perche' i canneti danno nascondiglio ai piccoli criminali. E basteranno i canneti per purificare le "slimes dams" le dighe limacciose, anch'esse residuato della storia mineraria di Joburg ? Passando ai rifiuti, qui al summit abbiamo ovunque raccoglitori differenziati, ma a Joburg la raccolta differenziata e' ancora indietro e il 95% dei rifiuti finisce in discarica. (Anche a Roma, mi viene da dire...) Non ci sono i bravissimi raccoglitori-riciclatori come al Cairo e prima di superare il sistema delle discariche bisogna risolvere quello di tutti gli scarichi abusivi, soprattutto nelle township. Il summit a Johannesburg e' anche una straordinaria occasione di educazione ambientale di massa su questi temi cittadini. Con alcune contraddizioni forse inevitabili. Dicevamo dell'uso del carbone domestico. La campagna del comune per l'aria pulita insiste sul fatto di usare in casa l'elettricita' al posto del carbone, problema acuto soprattutto a Soweto. Ma non e' facile per le casse comunali dare elettricita' gratis ai poveri (e' uno dei punti di conflitto con i "no global" locali) e comunque l'elettricita' viene prodotta da grandi centrali ...a carbone. Certo molto meno insalubri, ma pur sempre insostenibili rispetto a energie rinnovabili che ancora non si vedono. E infine: sara' duro ridurre l'uso diffusissimo dell'automobile in una citta' enorme, senza metropolitana e nella quale si ha paura quasi ovunque ad andare a piedi, e non solo dopo il tramonto. L'eredita' sociale e urbanistica dell'aparteid non e' propriamente ecologica...Ma dopo il vertice, si spera che il sostenibile almeno in questa citta' di Johannesburg, sara' piu' sostenuto.