Ambiente Italia: Lazio promosso su energia e natura, male i rifiuti
Pubblicato il rapporto annuale dell'istituto di ricerche Ambiente Italia, realizzato in collaborazione con Legambiente (su dati aggiornati al 2008). Il Lazio ancora indietro su rifiuti e trasporto pubblico, ma pagano gli investimenti nel settore delle rinnovabili. La soddisfazione di Zaratti
22 February, 2010
Una regione in crescita sul fronte energia e fonti rinnovabili, acque ed aree protette, ma in cui ancora molto è da realizzare in materia di rifiuti e trasporto pubblico. Questa la fotografia del Lazio emersa dal Rapporto Ambiente Italia 2010, realizzato come di consueto da Legambiente e dall'istituto di ricerche Ambiente Italia (dati aggiornati al 2008).
Cresce, in particolare, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, attestandosi su 1196,8 Gwh (Gigawattora) su un totale di 58164 (circa il 2%), che valgono al Lazio il quindicesimo posto nella classifica nazionale). Il contributo principale alla crescita di questo settore arriva dalla fonte idrica (898 Gwh). Seguono il biogas (166,1) e i rifiuti, con (166,1). Più basso, ma in crescita, il “peso” di eolico e solare, che raggiungono rispettivamente 13,1 e 9,3 Gwh. «Di fronte alla sfida posta dai mutamenti climatici, sicuramente risultano molto positivi gli investimenti compiuti nel settore delle rinnovabili, considerando in particolare l'impianto fotovoltaico da 24 MW di Montalto di Castro, il più grande d'Italia, ed il netto no espresso rispetto alla scelta del nucleare – ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio». Dati commentati con soddisfazione anche da Filiberto Zaratti, assessore all'Ambiente della Regione Lazio: «Il rapporto rileva il fortissimo incremento della produzione delle energie rinnovabili. Complessivamente la produzione da rinnovabili è passata da 1 MW del 2005 agli 87 MW di oggi, e altri 515 MW circa sono già stati autorizzati».
Buoni anche i risultati ottenuti in materia di parchi e conservazione della natura (12mila nuovi ettari protetti, con 200 milioni spesi per conservazione e sviluppo), mentre la situazione appare più grigia sul fronte trasporti e pendolarismo, dove, ad un aumento del 35% dei viaggiatori (che raggiungono il totale di 540mila), non è corrisposto, secondo il rapporto, un adeguato incremento degli investimenti, pari solo allo 0,13% del bilancio regionale, che pure vale al Lazio, visto il desolante quadro nazionale, il settimo posto nazionale. «C'è ancora molto da fare – aggiunge infine Parlati – nel settore dei rifiuti, e va centrato l’obiettivo disegnato dalla Regione di raggiungere una percentuale di raccolta differenziata del 44,50% entro il 2011, con un investimento di 106 milioni di euro».