Smog: i risultati del sondaggio Anci
Per il 77% degli intervistati l'inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli preoccupanti. Prioritari, per migliorare la qualità dell'aria, il potenziamennto del trasporto pubblico, gli incentivi alla rottamazione e la creazione di piste ciclabili. Il 54% si dice "disponibile a spostarsi piu' spesso a piedi o in bicicletta" e il 50% "ad usare di più i mezzi pubblici". La percentuale di chi è disposto a "ridurre l'uso dell'auto privata" scende al 36%
01 March, 2010
Gli italiani non sottovalutano l’emergenza smog, ma prima di rinunciare all'uso della propria automobile chiedono interventi per il potenziamento del trasporto pubblico, per la rottamazione dei vecchi mezzi pubblici, incentivi per l'acquisto di auto e motorini non inquinanti e l'incremento delle piste ciclabili. E' quanto emerge da un'indagine condotta da Cittalia (Fondazione Anci Ricerche e SWG) su un campione di 1000 cittadini, rappresentativo della popolazione maggiorenne residente nelle regioni del Nord Italia e somministrato pochi giorni prima della domenica a piedi del 28 febbraio.
Il sondaggio, partendo dalla situazione percepita (il 77% ritiene che l'inquinamento abbia raggiunto livelli preoccupanti), ha proposto agli intervistati misure da adottare per migliorare la qualità dell'aria. Alla domanda "Secondo Lei su quali fronti sarebbe necessario intervenire prioritariamente?" gli intervistati hanno messo al primo posto il rinnovo dei mezzi utilizzati per il trasporto merci, interventi per il miglioramento del riscaldamento domestico e, in terza battuta, interventi per la riduzione del traffico veicolare.
La ricerca, affrontando nello specifico il problema traffico, e proponendo agli intervistati di dare un valore da 1 a 10 agli interventi utili a diminuire le emissioni inquinanti, ha visto piazzarsi al primo posto con un voto medio di 8,6 il potenziamento del trasporto pubblico (bus, tram, ferrovia), seguito con 8 punti su 10 dalla rottamazione dei vecchi mezzi pubblici inquinanti, dagli incentivi per i cittadini che acquistano auto/motorini non inquinanti (7,4), dall'estensione delle piste ciclabili (7,3), dalla creazione di piu' parcheggi di scambio e da una simultanea chiusura dei centri storici al traffico privato (7,2), dal potenziamento dei sistemi di mobilità alternativi (car sharing, bike sharing, car pooling), dall'estensione delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato (6,4), dall'istituzione di pedaggi per l'ingresso nei centri abitati delle auto inquinanti (5,2), dalle domeniche senz'auto (4,9), da blocchi del traffico più frequenti (4,9), dalla riduzione dei limiti di velocita' in autostrada nei pressi dei centri abitati (4,7) e, infine, dall'introduzione della circolazione a targhe alterne (4,3).
Non vi è però corrispondenza tra lo slancio con cui i cittadini chiedono un impegno alle istituzioni per importanti interventi strutturali e la disponibilità ad incidere direttamente, e in modo virtuoso, sulle proprie abitudini quotidiane. Se il 54% si dice "disponibile a spostarsi piu' spesso a piedi o in bicicletta", il 52% "a fare interventi di ristrutturazione in senso ecologico della propria abitazione" e il 50% "ad usare di piu' i mezzi pubblici", la percentuale di chi è disposto a "ridurre l'uso dell'auto privata" scende al 36%.