Acerra: il Comune lascia l’Osservatorio del termovalorizzatore
Il primo cittadino di Acerra, Tommaso Esposito, si scaglia contro le istituzioni accusandole di grave latitanza in merito alle decisioni da prendere sul termovalorizzatore. Primo passo compiuto, il ritiro dei propri rappresentanti dell’Osservatorio Ambientale nato nel 2009. Pm10, radioattività, gestione delle scorie e scarico delle acque, le questioni ancora irrisolte
14 March, 2010
La grave latitanza delle istituzioni dal confronto con l’Amministrazione comunale di Acerra non può continuare ad essere tollerata. Il Comune di Acerra ha il diritto e il dovere di reagire. In assenza di questo confronto con le istituzioni comunali sulle decisioni prese per l’impianto, il sindaco Tommaso Esposito, ha annunciato con un comunicato stampa dello scorso 11 marzo 2010 che il Comune del quadrante nord-orientale di Napoli non parteciperà ai lavori dell’Osservatorio Ambientale, nato poco più di un anno fa. Esposito ha infatti ritirato i propri rappresentanti e intraprenderà tutte le iniziative necessarie per difendere il diritto di Acerra a non essere calpestata.
L'Osservatorio è stato utile, in una fase di gestione straordinaria - ha sottolineato il primo cittadino - per assicurare un'informazione sulle attività e le vicende dell'impianto, ma anche per definire e approvare un progetto, fortemente voluto dal Comune, di monitoraggio epidemiologico e ambientale, di valenza regionale, che richiede l'istituzione di una struttura di alto profilo tecnico-scientifico. Questa nuova realtà potrà avviarsi solo se e quando Governo nazionale e Regione Campania decideranno di passare ai fatti, precisa Esposito.
A questo proposito restano aperte - conclude il sindaco - questioni legate allo scarico delle acque, al sistema di controllo della radioattività e quello della valutazione del mercurio, il percorso delle scorie in uscita dall'impianto, e la speciazione delle particelle Pm10.