Parroncini, nel Lazio differenziata cresce grazie ai 106 milioni della Regione
L'assessore regionale agli Enti Locali esprime la sua soddisfazione per i risultati incoraggianti ottenuti dai comuni laziali in materia di separazione dei rifiuti, ma invita tutte le amministrazioni ad impegnarsi per ottenere il definitivo cambio di passo
15 March, 2010
"Grazie ai 106 milioni di euro concessi dalla Regione, cresce la raccolta differenziata dei rifiuti nel Lazio". Lo comunica in una nota l'assessore agli Enti Locali (con delega ai rifiuti) della Regione Lazio, Giuseppe Parroncini. "Da Legambiente - afferma l'assessore - giungono segnali incoraggianti sui dati relativi alla raccolta differenziata. Ciò vale soprattutto per i comuni sotto i 10 mila abitanti, che hanno avviato buone pratiche anche per il ritiro a domicilio". "Tra i Comuni sotto i 10mila abitanti - prosegue la nota - vanno segnalati i casi di Oriolo Romano, in provincia di Viterbo, e Roccagorga, in provincia di Latina, con una percentuale di differenziata che supera il 60%. Da segnalare, sempre in provincia di Viterbo, anche Monterosi, Acquapendente e Nepi, tutti al di sopra del 50% nei livelli di raccolta differenziata. Per i comuni sopra i 10 mila abitanti, Legambiente segnala le buone pratiche avviate a Itri (Lt) e Ciampino, in provincia di Roma".
"Il piano regionale dei rifiuti - prosegue Parroncini - è già pronto per la discussione prioritaria nella prossima consiliatura. La sua definitiva approvazione consentirà alla regione di programmare con certezza lo sviluppo della gestione rifiuti, delegando a Province e Comuni l'attuazione delle iniziative locali. Nel frattempo stiamo incentivando al massimo la raccolta differenziata, come testimonia lo stanziamento di 106 milioni di euro a favore delle iniziative e delle attività promosse dalle amministrazioni locali".
"Dobbiamo sforzarci tutti, dalla Regione agli Enti locali, di far capire a famiglie, cittadini e imprese che la raccolta differenziata - spiega l'assessore - serve a riutilizzare anche i materiali di scarto, a disinquinare l'ambiente, e quindi a fare dei rifiuti un fattore di ricchezza e di crescita occupazionale". Parroncini cita il caso del risparmio energetico indotto dalla produzione di carta riciclata. "Per produrre una tonnellata di carta nuova, infatti, occorrono 15 alberi, oltre 400 mila litri di acqua e 7600 chilowattora di energia. Per la produzione della stessa quantità di carta riciclata, invece, non serve abbattere alberi, in quanto la cellulosa è già presente nella carta macerata, si riducono le emissioni di anidride carbonica e bastano 2700 chilowattora e 1800 litri di acqua. E grazie alla specializzazione produttiva, oggi la differenza tra carta riciclata e carta nuova è praticamente nulla".
Fonte: Adnkronos