Bari, il passaggio da Tarsu a Tia. Maria Maugeri: "La Tariffa è un principio di democrazia"
Maria Maugeri, consigliera del Comune di Bari delegata all'Ambiente, interviene nel dibattitto sul passaggio da Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti) a Tia (Tariffa di Igiene Ambientale) a Bari: "La Tariffa è un principio di democrazia: se si producono meno rifiuti è giusto che si paghi meno"
06 April, 2010
Il decreto Ronchi sopprime la Tassa per lo smaltimento dei rifiuti (Tarsu) trasformandola in Tariffa di Igiene Ambientale (Tia). La legge dispone, nei fatti, che la spesa del servizio di raccolta dei rifiuti sia integralmente coperta dalla tassa pagata dai cittadini.
Entro il prossimo 30 giugno il Ministero dell'Ambiente dovrà emanare il provvedimento attuativo della nuova tariffa: se entro tale data il regolamento sarà effettivamente approvato, i Comuni avranno sei mesi di tempo per l'adozione di tutti i provvedimenti attuativi. A questo proposito, durante la conferenza cittadina sul rendiconto di gestione 2009 il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha dichiarato: "Di qui l'esigenza di avviare un percorso di graduale avvicinamento alla misura del prelievo ottimale sui rifiuti, al fine soprattutto di evitare bruschi cambiamenti tariffari, che non sarebbero accettati dalla cittadinanza. Pertanto è in corso un procedimento di revisione delle tariffe, con valenza retroattiva dal 1° gennaio 2010. Sono certo che i cittadini comprenderanno il senso del provvedimento, che non è discrezionale ma rappresenta una tappa obbligata da fonti normative nazionali ed europee e mira ad una maggiore equità, secondo il principio che chi più produce, più paga. È appena il caso di ricordare, tra l'altro, che il costo attuale della TARSU nel Comune di Bari è il più basso d'Italia".
Anche Maria Maugeri, consigliera del Comune di Bari delegata all'Ambiente, è intervenuta con una nota sul passaggio da Tarsu a Tia:
“La Tia, a differenza della Tarsu, copre non più una parte, ma l'intero costo del servizio di raccolta, smaltimento e riuso dei rifiuti. Ecco perché il Comune deve spendere di più. Ecco perché stiamo chiedendo ai cittadini non un aumento, bensì un adeguamento di quanto dovuto.
Il servizio garantito a tutti i cittadini va migliorato, non c'è dubbio. Già oggi però, con la diffusione della raccolta differenziata porta a porta avviata da noi quattro anni fa, abbiamo fatto in modo che grandi porzioni di città si liberassero dalle minidiscariche intorno ai cassonetti stradali e i residenti beneficiassero di uno sconto per aver raggiunto importanti percentuali di separazione dei rifiuti a domicilio. Vorrei che i baresi capissero che le due cose, la tariffa e la raccolta differenziata, sono strettamente connesse.
Più aumenta la quota di rifiuti separata a domicilio, più la città di Bari beneficia di quote crescenti di contributi da parte dei consorzi nazionali. E se aumentano i contributi (ma solo se aumentano con la collaborazione di tutti), la tariffa, inizialmente alta, ricomincia a diminuire in proporzione. Oggi compiamo un passaggio di responsabilità. Il rifiuto non è più un prodotto senza valore. Ogni chilo di plastica, carta, vetro, scarti di cibo separato dal resto rappresenta un potenziale risparmio per ciascuna famiglia.
La Tariffa è un principio di democrazia: se si producono meno rifiuti è giusto che si paghi meno e invece chi dimostra di non voler collaborare è giusto paghi di più per questa sua inadempienza. Siamo tutti d'accordo sul fatto che non è più possibile sopportare lo scempio delle discariche. E' ancora fresco il ricordo di quello che è accaduto in Campania. Ebbene, l'amministrazione Emiliano ha evitato che ciò che è accaduto lì si ripetesse da noi. E lo ha evitato grazie ad importanti ed imponenti investimenti. Ora i cittadini, ai quali tanto si deve per l'impegno dimostrato sulla raccolta differenziata in alcune aree di Japigia, San Pasquale, Catino, facciano l'investimento più importante: quello su se stessi con l'adozione di comportamenti virtuosi”.