Roma senza misure antismog: De Lillo contro tutti
L'assessore capitolino all'Ambiente ha deciso di abolire targhe alterne e domeniche ecologiche, puntando su biodiesel e bike-sharing per contrastare lo smog cittadino. L'annuncio ha suscitato critiche da parte di ambientalisti ed altri Enti locali
08 October, 2008
Autunno: tempo dei primi freddi, della riapertura delle scuole, del ritorno all'ora solare. E dei provvedimenti antismog. In previsione dell'aumento invernale del traffico veicolare e del peggioramento delle condizioni meteorologiche, le amministrazioni locali corrono ai ripari varando misure - dalle targhe alterne alle domeniche ecologiche, ai blocchi permanenti per le categorie di mezzi più inquinanti - che aiutino a contrastare l'inquinamento atmosferico. Non a Roma, però, dove l'assessore all'Ambiente, Fabio De Lillo, ha annunciato l'abrogazione delle targhe alterne e dei blocchi domenicali della circolazione. Provvedimenti giudicati inefficaci e dispendiosi. Secondo l'assessore, infatti, quella delle targhe alterne «è una misura completamente inutile ed antidemocratica», incapace di risolvere davvero il problema dello smog cittadino. Altrettanto inadeguate, evidentemente, devono essere sembrate all'amministrazione capitolina le domeniche ecologiche, anch'esse cancellate per fare spazio alle “domeniche del pic-nic”, inaugurate lo scorso 28 settembre. In trenta fra ville storiche e parchi di Roma saranno allestiti, ogni domenica, a rotazione, stand con prodotti tipici laziali. «Le vecchie domeniche ecologiche erano un modo per buttare via 180mila euro per gli straordinari dei vigili urbani - ha dichiarato a questo proposito l'assessore De Lillo - Le domeniche nei parchi, invece, faranno riscoprire il valore della famiglia e dell'ambiente».
Non potendo abrogare anche le polveri sottili, che in quattro centraline di controllo (Preneste, Francia, Fermi e Tiburtina) hanno già superato i limiti di legge per più dei 35 giorni consentiti in un anno dalla normativa in materia, De Lillo ha in mente altri strumenti, a partire da mezzi pubblici alimentati a biodiesel. «Siamo vicini - ha annunciato - ad un accordo con le associazioni di categoria per la fornitura gratuita di biodiesel a tutti gli autobus della capitale per un periodo di tre mesi». Anche il potenziamento del bike sharing dovrebbe contribuire, nelle intenzioni dell'assessore, a migliorare la qualità dell'aria della capitale. «Estenderemo il servizio a tutta la città - ha promesso De Lillo - inserendo anche biciclette elettriche, mentre entro il 2009 realizzeremo altri 40 chilometri di piste ciclabili, che si andranno ad aggiungere ai 110 esistenti».
Una linea di pensiero molto diversa da quella contenuta nel Piano di risanamento della qualità dell'aria varato ad agosto dalla Regione Lazio. Il Piano, che lo stesso De Lillo ha definito «provocatorio», invita infatti le amministrazioni comunali ad istituire la «circolazione a targhe alterne nel centro urbano per i veicoli a combustione interna ad uso privato, nei mesi da dicembre a marzo, per almeno due giorni feriali a settimana per almeno dodici ore complessive giornaliere». Non solo. Nel documento regionale si suggerisce anche il ricorso al divieto di circolazione per i mezzi privati «dalle ore 8 alle 18 per almeno quattro domeniche comprese nel periodo da novembre a marzo». Inevitabile, a questo punto, la reazione dell'assessore all'Ambiente della Regione Lazio, Filiberto Zaratti, alle dichiarazioni del suo collega al Campidoglio. «Bisogna ricordare all'assessore De Lillo - ha replicato Zaratti - che, come è universalmente noto, gran parte dell'inquinamento dell'aria del suo Comune deriva dal traffico veicolare ed è necessario, quindi, intervenire anche su questo punto». Secca anche la replica al giudizio di De Lillo sul Piano regionale: «Forse l'assessore non ha neanche avuto modo di leggere il Piano e di certo non ha discusso l'argomento con la Regione».
Critiche sono giunte anche da Dario Esposito, predecessore di De Lillo in Campidoglio, secondo cui «oggi Roma è la città delle auto», e le domeniche dei pic-nic «serviranno sì a portare i romani nelle ville storiche della città, ma in macchina». L'ex assessore non se la prende soltanto con l'abolizione delle domeniche ecologiche, ma lancia strali anche contro «i provvedimenti di limitazione della Ztl, l'abolizione delle strade verdi dedicate al solo trasporto pubblico, le nuove misure sulla tariffazione delle strisce blu pensate non come strumenti di regolazione della mobilità privata, ma fatte per ottenere l'obiettivo opposto».
Pur non intervenendo direttamente sulla questione dei provvedimenti antismog, è entrato in qualche modo nel dibattito anche Michele Civita, assessore alle Politiche del territorio e Tutela ambientale della Provincia di Roma, che ha sottolineato la necessità di «pianificare insieme lo sviluppo del territorio per dotare l'area metropolitana di infrastrutture moderne per la mobilità. La “cura del ferro”, i corridoi per il trasporto pubblico, i parcheggi di scambio, nuove regole per la logistica ed il trasporto merci, sono temi cruciali per politiche concertate che abbiano come obiettivo la riduzione della congestione dal traffico privato».
Diretta e dura, invece, la reazione di Legambiente Lazio alla notizia dell'abolizione dei tradizionali provvedimenti antismog. «L'inquinamento atmosferico in città deriva per il 90% dai tubi di scappamento dei tre milioni di automobili che vi circolano - ha commentato Lorenzo Parlati, presidente dell'associazione - Non abbiamo un amore accecato per targhe alterne e blocchi del traffico, ma in questo contesto crediamo davvero che l'unica maniera per rispondere all'emergenza sia quella di fermare il traffico privato». Secondo gli ambientalisti, i blocchi della circolazione rappresentano una misura indispensabile mentre si mettono a punto provvedimenti strutturali più complessi: «Non c'è nell'immediato un'altra ricetta, né a Roma né in nessun'altra città del mondo».