Rifiuti, energia, mobilità e smog nel 2009 in Italia secondo l'Istat
Il 26 maggio l'Istat, L'Istituto Nazionale di Statistica, ha pubblicato il suo nuovo rapporto annuale "La situazione del Paese nel 2009". I dati sull'ambiente contenuti nel rapporto Istat. On line il testo del rapporto
26 May, 2010
Il 26 maggio l'Istat, L'Istituto Nazionale di Statistica, ha pubblicato il suo nuovo rapporto annuale: "La situazione del Paese nel 2009". Il rapporto raccoglie anche dati e analisi su rifiuti, energia, mobilità e smog in Italia. Ecco una sintesi:
Secondo l'Istat la produzione dei rifiuti urbani nel 2008 registra una lieve battuta d’arresto, con un calo dello 0,2 per cento rispetto all’anno precedente. Con circa 543 kg di rifiuti per abitante, l’Italia si colloca sotto la media Ue15 (565 kg), ma sopra quella Ue27 (524 kg).
La raccolta differenziata, in crescita dal 2000, si attesta nel 2008 al 28,5 per cento della raccolta totale, con un aumento di tre punti percentuali rispetto al 2007. Le differenze territoriali restano importanti, con valori che raggiungono circa il 40 per cento nel Nord, il 25,5 nel Centro e meno del 15 per cento nel Mezzogiorno. Nel 2008 sono 27 i comuni capoluogo che hanno raggiunto l’obiettivo del 45 per cento di raccolta differenziata, disposto dalla normativa.
Gli impieghi di fonti rinnovabili sono cresciuti del 20,5 per cento nel 2009, soprattutto per il maggior utilizzo di legna e biodiesel. Per quanto riguarda l’apporto delle fonti rinnovabili alla generazione di energia elettrica, l’Italia, con il 13,7 per
cento, si colloca nel 2007 sotto la media europea (15,6 per cento).
La domanda di elettricità, pari nel 2009 a 317,6 miliardi di kWh, è diminuita del 6,5 per cento rispetto all’anno precedente, una riduzione senza precedenti dal 1949, quando si registrò una diminuzione dell’8,2 per cento. Il fabbisogno elettrico complessivo è soddisfatto per l’86 per cento dalla produzione nazionale e per il restante 14 per cento dalle importazioni nette (in crescita dell’11 per cento rispetto al 2008). Tra le fonti rinnovabili, cresce l’apporto dell’idroelettrico (+3,4 per cento nel 2009.
Le emissioni di gas serra dell’Italia continuano a diminuire, soprattutto per effetto della crisi economica (-2 per cento nel 2008 e -9 per cento nel 2009), ma è ancora lontano il conseguimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto (-6,5 per cento rispetto ai valori del 1990 entro il 2012) e della strategia europea integrata su energia e cambiamenti climatici (-30 e -85 per cento rispettivamente al 2020 e al 2050).
La produzione e la distribuzione di energia elettrica, gas e acqua, che causano circa il 32 per cento delle emissioni di gas serra delle attività produttive, hanno migliorato notevolmente la propria efficienza ecologica rispetto al 1990, con una diminuzione complessiva di gas serra pari a 45,1 milioni di tonnellate. Tuttavia, l’aumento della produzione (+35,2 per cento) ha fornito una spinta in senso contrario ancor più forte (+59,8 milioni di tonnellate). Anche nei trasporti via terra, che contribuiscono a circa il 6 per cento del totale delle emissioni, l’aumento di gas serra dovuto alla crescita dell’economia (circa 12 milioni di tonnellate in più) è solo parzialmente bilanciato dal miglioramento dell’efficienza (-8,8 milioni).
L’Italia è al secondo posto in Europa per tasso di motorizzazione delle automobili, con circa 600 autovetture ogni mille abitanti nel 2006, un valore superiore a quello medio dell’Ue di circa il 22 per cento. Si registra una crescente diffusione di autovetture a emissioni più contenute, grazie soprattutto alle politiche di incentivazione della domanda di vetture nuove. Nel 2008 il tasso di motorizzazione delle autovetture Euro 4, pari a 173 per mille abitanti, è più che quadruplicato rispetto al 2005, mentre si è ridotto del 25 per cento quello delle auto più inquinanti (Euro 0, 1 e 2).
Roma è il comune più motorizzato d’Italia, con oltre 700 autovetture ogni mille abitanti; tra queste, circa il 40 per cento sono di categoria Euro 4. Nei comuni capoluogo di provincia il tasso di motorizzazione complessivo e quello dei veicoli Euro 4 sono più elevati rispetto alla media nazionale (rispettivamente 616 e 203 autovetture per mille abitanti nel 2008). Soltanto in 16 comuni, tra cui Milano, Verona, Bologna e Firenze, si manifestano condizioni più favorevoli per lo stato dell’ambiente.
Nel 2008 si rilevano mediamente in Italia circa 98 motocicli ogni mille abitanti; in costante crescita il numero di quelli meno inquinanti (categoria Euro 3), pari al 15,6 cento dei circolanti. Si riduce il tasso di motocicli caratterizzati da emissioni nocive più elevate (Euro 0 e 1), con una diminuzione del 9,8 per cento tra il 2005 e il 2008.
La concentrazione dei motocicli nei comuni capoluoghi di provincia è superiore alla media nazionale, con 124 ogni mille abitanti. Il 56,9 per cento del totale è ancora rappresentato da motocicli molto inquinanti (71 ogni mille abitanti), a fronte di una quota che rispetta standard emissivi più vincolanti (Euro 3), pari al 18,3 per cento del totale (meno di 23 mezzi ogni mille abitanti).
Il rinnovo del parco veicolare contribuisce a ridurre l’inquinamento da polveri sottili. Nei comuni capoluoghi di provincia, dove l’inquinamento dell’aria è sottoposto a monitoraggio, diminuisce costantemente il numero medio di giornate nelle quali si è verificato il superamento del valore limite fissato a tutela della salute (-27,6 per cento tra il 2005 e il 2008).
Nel quadriennio 2005-2008 l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei cittadini nei comuni capoluoghi di provincia aumenta del 9,7 per cento in termini di passeggeri trasportati. Positive anche le tendenze per altri indicatori relativi alle politiche di mobilità attuate dalle amministrazioni locali: +12,1 per cento del numero di stalli in parcheggi di scambio con il trasporto pubblico (per mille autovetture circolanti); +38,1 per cento della densità di piste ciclabili (km per 100 km2 di superficie comunale).