Smog da record per la nuova stazione di Porta Susa
I fumi prodotti dai locomotori diesel rendono la qualità dell’aria peggiore di quella in superficie. Nel mirino l’impianto di ventilazione progettato soltanto per treni elettrificati. Barbara Bonino: "Abbiamo già chiesto a Trenitalia chiarimenti sui convogli impiegati e sulla progettazione dello scalo". I risultati di uno studio di Arpa Piemonte - da La Stampa del 01.07.2010
01 July, 2010
Alessandro Mondo
Se vivete lo smog come un problema, e vi preoccupano gli sforamenti registrati dalle centraline su strada, consolatevi pensando ai pendolari che ogni giorno attendono l’arrivo o la partenza del treno nella nuova stazione sotterranea di Porta Susa: dove i fumi prodotti dai locomotori diesel, una nota stonata rispetto a una struttura all’avanguardia, appestano l’aria.
La considerazione non è il frutto di qualche leggenda metropolitana ma rimanda allo studio condotto da Arpa Piemonte, Servizio Rischio e Igiene Industriale, su richiesta dell’Asl Torino 1. Obiettivo: individuare e misurare le emissioni nel vano-stazione sulla base dell’esposto di un cittadino.
I risultati della relazione, 30 pagine corredate da foto, schede e grafici basati sui prelievi, sono tutt’altro che rasserenanti. Non è un caso se la Regione si è subito mobilitata. «Abbiamo già chiesto a Trenitalia una serie di chiarimenti - spiega Barbara Bonino, assessore ai Trasporti -: dal numero e dall’impiego delle motrici diesel alla progettazione della stazione, con particolare riferimento al sistema di ventilazione interno. Attendiamo risposte in tempi rapidi». No comment dalle Ferrovie.
Il sopralluogo e i prelievi in stazione, condotti il 22 aprile in alcuni punti - banchina tra i binari 4-5, banchina binario 3, sala movimento presidiata da personale di Rfi, sala controllo - puntavano a monitorare con apparecchiature sofisticate inquinanti diversi: polveri inalabili, idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), monossido di azoto, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di carbonio.
In particolare, preoccupano gli Ipa. I dati registrati nei punti interni alla stazione, così si legge, corrispondono a circa quattro volte quelli dell’inquinamento da traffico elevato in superfice: 94 ng/metro cubo il valore medio per Porta Susa, misurato con analizzatori in continuo, contro i 5 rilevati presso la sede Arpa di Grugliasco e i 20 in via della Consolata, dov’è collocata la centralina di rilevamento della qualità dell’aria. Situazione pesante anche per le medie del monossido di carbonio e per il biossido di azoto, confrontate con quelle della Consolata.
Confermata l’incidenza delle motrici diesel, ma anche dei mezzi e degli altri treni - sempre diesel - che transitano in stazione: carrelli per le manutenzioni, convogli merci e singoli locomotori. La concentrazione dei fumi è provata «dai numerosi allarmi del sistema antincendio osservati, in sala controllo, nei vari sopralluoghi e durante il monitoraggio del 22 aprile».
Passando alle conclusioni, «le emissioni creano un accumulo di inquinanti che non vengono dispersi efficacemente dalla ventilazione esistente». L’«effetto pistone» e di trascinamento dell’aria ad opera dei convogli che percorrono le tratte interrate a monte e a valle della stazione concentrano «una quantità notevole di inquinanti, tra cui gli Ipa, che determinano una situazione di attenzione per la salute degli utenti e del personale delle Ferrovie nell’ufficio Movimento».
D’altra parte l’impianto di ventilazione è stato progettato «per il passaggio di soli treni elettrificati». Al contrario, oggi a Porta Susa transitano ancora 40 convogli trainati da motrici diesel su sette linee diverse. A scanso di equivoci, si precisa che l’aria esterna - prelevata e filtrata dalle unità di trattamento - contribuisce in misura «trascurabile» all’inquinamento in stazione.
La bocciatura non risparmia i locali dell’Ufficio Movimento: «L’inquinamento da Ipa, in particolare gli Ipa cancerogeni, ci conferma le impressioni che i locali non siano in condizione di proteggere la salute degli addetti dagli inquinanti». Conclusione: nella nuova stazione sotterranea di Torino Porta Susa «è presente un inquinamento rilevante generato dai locomotori diesel». Praticamente una camera a gas.