Alba: unanimità per la delibera sul fotovoltaico a terra
In Consiglio comunale passa il provvedimento scudo contro la legislazione nazionale. Tutti d’accordo sulla protezione del prezioso patrimonio agroalimentare, vitivinicolo candidato a patrimonio dell’umanità Unesco - da targatocn.it del 30.06.2010
01 July, 2010
Gisella Divino
Approvata all’unanimità di maggioranza e opposizione la delibera per regolamentare l’installazione a terra di pannelli fotovoltaici con potenza superiore a 20 Kilowatt per la produzione di energia elettrica attraverso la radiazione solare sul territorio di Alba. Un Consiglio comunale apposito quello di martedì 29 giugno per discutere il provvedimento atto a tutelare il consumo di territorio agricolo da impianti occupanti 25 metri quadri di suolo per la produzione di un megawatt di energia.
Troppi per il territorio albese caratterizzato da coltivazioni di pregio internazionalmente riconosciute e dal tartufo bianco. Troppi per un territorio patrimonio agroalimentare, vitivinicolo candidato a patrimonio dell’umanità Unesco, dice il consigliere opposizione Carlo Bo seguito dal consigliere di maggioranza Alberto Gatto. Perciò, la delibera esclude l’installazione a terra in centro storico e urbano, collina intorno alla Scuola Enologica, altre aree collinari, aree agricole, zone boschive, aree a 150 metri dai Fiumi Tanaro, Cherasca, Seno D’Elvio, Talloria, Rio di Rodello e di Castagnole, Rio Baracchi (ex Rio Moglietta), Torrente Riddone.
No ai pannelli a terra nelle zone d’interesse archeologico come San Cassiano, zone coltivate a nocciola, superfici idrologeologicamente fragili. No nelle zone cimiteriali. No per cascine ed edifici considerati beni storici culturali. No nella ‘fascia di rispetto’ stradale, ferroviaria, acquedotto, depuratore, discarica, acque demaniali, opere arginali. No nei siti d’interesse regionale come gli Stagni del Mogliasso. No in Frazione Gallo ‘cono visuale’ delle vicine colline di Grinzane Cavour, Castiglione Falletto, Barolo e La Morra.
Insomma, a fine elenco zone escluse restano solo poche aree già sottratte all’agricoltura quali parcheggi, piazzali, discariche e zone nella classe I e II, dove l’installazione di pannelli a terra è possibile si, ma previa attenta valutazione e a determinate condizioni: migliori tecnologie disponibili, no a fondazioni in cemento armato, no a sostanze chimiche per la pulizia dei pannelli, distanza idonea ad attenuare i danni da surriscaldamento, mitigazione visiva. I pannelli non devono alterare la pendenza dei terreni e l’assetto dei luoghi. Devono avere altezza atta al passaggio della fauna, etc.
Tutto questo e altro ancora in un documento di circa 11 pagine accompagnato da una corposa relazione illustrativa dettagliata con la storia della città e del paesaggio albese, i prodotti del territorio, la candidatura all’Unesco, la pianificazione urbanistica e territoriale, la normativa di riferimento, etc. Centinaia di righe scudo per giustificare e proteggere il territorio dalla normativa nazionale sull’installazione degli impianti fotovoltaici (D.Lgs. 387/2003) dove si dice: “gli impianti di produzione di energia elettrica possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici”. “La legge coglie nel segno laddove consente a famiglie ed aziende di produrre energia per il proprio fabbisogno. Mi lascia più perplessa quella parte che sembra lasciare un ambito meno chiaro agli investimenti di speculatori che possono ottenere finanziamenti per creare un’impresa che produce energia e che poi la vende ai privati potendo contare su una domanda certa. Tutto questo è preoccupante se avviene con la compromissione dell’ambiente e del paesaggio”, sostiene il consigliere di maggioranza, avvocato Marta Giovannini.
“La delibera prevede anche alcuni tipi di speculazioni economiche. Motivo in più per votare favorevole”, dichiara Paolo Spolaore (Lega Nord). “La Variante ha anche la regolamentazione per lo smaltimento e la dismissione degli impianti”, sottolinea il consigliere di minoranza Mario Canova dichiarando il voto favorevole dell’opposizione. Mentre il consigliere di maggioranza Giovanni Battista Panero evidenzia: “La delibera ha il consenso anche delle Associazioni agricole e dell’Associazione Commercianti Albesi (Aca)”.
Di “delibera coraggiosa per due motivi” parla il sindaco. Maurizio Marello spiega: “Primo: non abbiamo voluto accettare passivamente le invasioni di campo dello Stato che ultimamente ha legiferato senza tener conto delle competenze e mettendo in difficoltà le amministrazioni locali. Secondo: dietro i campi fotovoltaici si celano enormi interessi economici. Noi assumiamo responsabilmente un indirizzo preciso con la consapevolezza di voler difendere un interesse più generale e un interesse specifico legato alla nostra economia”, dichiara l’assessore all’Urbanistica.