L´allarme del medico "Attenti, anche in estate lo smog è pericoloso"
da La Repubblica del 04.07.2010
06 July, 2010
Il rimedio
Il danno
Il professore del Policlinico: meno gas di scarico, ma aumenta l´ozono prodotto dall´irradiazione solare
Mannucci: ogni due giorni una vittima
Gli amministratori devono passare dalle parole ai fatti e disincentivare l´uso delle auto, all´80 per cento responsabili del problema
I veleni colpiscono innanzi tutto i polmoni. Ma sono corresponsabili di infarto, ictus, trombosi, patologie in grande espansione
LAURA ASNAGHI
Professor Piermannuccio Mannucci, siamo in piena emergenza caldo, ma lei, che è docente universitario e direttore del Centro di emofilia e trombosi del Policlinico, rilancia l´allarme sull´inquinamento e i danni sulla salute. Tanto che martedì a Milano, aprirà il convegno internazionale sulla trombosi, con più di duemila esperti, riproponendo questo Sos.
«L´allarme inquinamento c´è anche a luglio ma si fa finta di niente e non se ne parla. D´estate, magari c´è una flessione dei gas di scarico delle auto perché, con le ferie e i weekend al mare, il traffico si dirada un po´. Ma, in compenso, aumenta l´ozono prodotto dall´irradiazione solare. E dunque siamo punto e capo. Con pesanti rischi sulla salute della gente».
Lei ha fatto analisi approfondite su inquinamento e rischio infarto. Quali sono i dati più importanti?
«Di solito siamo abituati a pensare che l´inquinamento ha come bersaglio solo i polmoni. Ma non è così. L´aria che respiriamo a Milano è corresponsabile di molte malattie cardiovascolari. Ad ogni aumento di 10 microgrammi per metro cubo di polveri sottili, corrisponde un incremento dell´1 per cento di morti per infarto, ictus, trombosi ed embolie polmonari, tutte malattie cardiovascolari in grande espansione».
E quanti sono i morti che si possono attribuire all´inquinamento?
«Dai nostri studi emerge che su 10 mila morti all´anno a Milano, almeno 160 sono da attribuire all´inquinamento».
Dati impressionanti. In pratica, a Milano, ogni due giorni una persona muore a causa dell´inquinamento.
«Sì, i dati parlano chiaro ma i provvedimenti per porre rimedio a questa situazione non decollano».
E quali dovrebbero essere?
«Non sono un politico e non sta a me dire cosa devono fare gli amministratori. Anche se sono un grande fautore delle domeniche senza traffico, delle targhe alterne e di tutto ciò che possa disincentivare l´uso delle auto. Voglio ricordare che vent´anni fa la Valle della Mosa in Belgio e la Pianura Padana facevano parte delle zone più inquinate d´Europa. Oggi la Valle della Mosa non è più nella lista. Noi sì. Eppure le grandi fabbriche che inquinavano non ci sono più e d´inverno, il riscaldamento incide sui veleni per il 20 per cento. Il resto, vale a dire l´80 per cento, è colpa del traffico e, adesso, dell´ozono».
E, dunque, che fare?
«Bisogna passare dalle parole ai fatti. Vanno presi provvedimenti risolutivi. Altri paesi sono più avanti di noi nella lotta all´inquinamento. Imitiamoli».
Come medici che appello lancerete martedì agli amministratori pubblici?
«Caldeggeremo una svolta concreta. I politici devono iniziare a occuparsi seriamente di questi problemi, anche perché non abbiamo più tempo da perdere. L´inquinamento non è una invenzione, fa male alla salute e la gente lo deve sapere con chiarezza. I dati scientifici dimostrano la gravità della situazione, si tratta di reagire».
Quanto incidono, in Lombardia, le malattie cardiovascolari?
«Abbiamo almeno 80 mila casi l´anno. E la metà sono da attribuire a infarti. A questi si aggiungono altri 25 mila casi di ictus, più 15 mila casi di embolie polmonari e trombosi venosa»
E le cause?
«Tutte queste patologie sono le cosiddette "malattie del benessere", causate da una alimentazione troppo ricca di grassi, di sale e da una vita sedentaria. Uno stile di vita che porta a diabete, ipertensione e obesità. Il tutto spesso aggravato dagli eccessi di alcool e sigarette. E su tutto questo incombe, pesantemente, l´inquinamento che cresce senza che nessuno metta dei paletti. E chi ne fa le spese è la gente».