Ztl: la Regione Piemonte comincia a muoversi per escludere dai contributi i Comuni che non aprono alle auto \"ecologiche\"
Dopo la delibera di agosto la Regione chiede alle Province di verificare la conformità delle Ztl comunali con i nuovi criteri regionali. Nessun contributo ai comuni che vietano l'ingresso in Ztl ai veicoli a metano, gpl e elettrici. Per non rinunciare ai quasi 2 milioni di contributi il Comune di Torino potrebbe decidere di aprire ai veicoli "ecologici", ma resta il problema telecamere
16 September, 2010
Libero accesso nelle Ztl per i veicoli a metano, gpl e elettrici, altrimenti saltano i contributi regionali. La delibera della Regione Piemonte dello scorso 12 agosto non lascia scampo ai comuni piemontesi -Torino in testa- che vincolano l'ingresso nelle aree a traffico limitato ai soli residenti e a chi ha particolari necessità logistiche, ma che non consentono l'ingresso incondizionato ai cosiddetti "veicoli a basso impatto ambientale". La ratio che sta alla base del provvedimento è stata più volte illustrata dall'assessore all'Ambiente Roberto Ravello ("E' un controsenso vietare la circolazione anche ai veicoli ecologici o a basso impatto ambientale se si pensa alla Ztl come ad un’operazione prevalentemente pensata e voluta contro l’inquinamento") ma, l'approvazione della delibera ad agosto, ha sollevato polemiche e richieste di chiarimenti tecnici da parte di molti funzionari comunali. Eco dalle Città, sentendo gli uffici dell'assessorato regionale all'Ambiente, cerca di fare chiarezza su alcuni punti controversi, a partire dal valore del termine "condizionare" inserito nel testo della delibera.
Ecco l'estratto in questione: "di condizionare, per le motivazioni di cui in premessa, la concessione dei contributi [...], all’attuazione da parte dei Comuni interessati dell’indirizzo regionale, già indicato nella D.G.R. n. 14-7623 dell’11 novembre 2002, che prevedeva l’esclusione dei veicoli a basso impatto ambientale [...] dai divieti di circolazione in vigore nelle zone di limitazione totale o parziale del traffico".
I termini del testo per gli uffici regionali non lasciano spazio a interpretazioni: se l'accesso per i veicoli ecologici non è libero il finanziamento regionale per gli interventi di istituzione delle Ztl viene negato. Non c'è dunque spazio, in caso contrario, per ipotizzare un contributo ridotto ai Comuni "dissidenti". Anche le domande di finanziamento presentate alla Regione prima della delibera di agosto e in corso di esame (3 o 4 in tutto) sono momentaneamente sospese. La Regione, infatti, sta chiedendo proprio in questi giorni alla Province (interfaccia tra la Regione e i Comuni) di verificare che nei casi in oggetto sia rispettata la condizione posta sui veicoli ecologici, dando comunque la possibilità agli stessi di adeguarsi.
Non è il caso di Torino che, ad oggi, non ha ancora presentato domanda di finanziamento alla Regione. Per poter chiedere il contributo regionale (si parla di circa 1 milione e 900 mila euro di spese per l'installazione delle telecamere e per la nuova segnaletica) entro i nuovi termini posticipati alla primavera 2011, il Comune dovrebbe quindi modificare le regole d'accesso all'area proibita. Anche se gli assessori all'Ambiente e alla Mobilità Tricarico e Sestero decidessero per il via libera ai veicoli ecologici sussisterebbe però un problema di carattere tecnico. Gli occhi elettronici che controllano gli accessi in Ztl, infatti, -per una norma del Garante della privacy- non possono verificare che ad una certa targa corrisponda o meno un veicolo ecologico. Possono solo -e il sistema di permessi adottato finora dal Comune di Torino risponde a questa logica- verificare se la targa immortalata è o meno nella lista degli autorizzati. Il Comune potrebbe quindi solo optare per il rilascio di un pass a chi, possedendo un'auto a gpl, metano o elettrica, ne faccia espressamente richiesta agli uffici comunali. Non è detto però che questa soluzione soddisfi via Principe Amedeo ma, vista la posta in gioco, il Comune di Torino avvierà sicuramente un dialogo serrato con l'assessore Ravello.
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Dopo la pubblicazione del nostro articolo siamo stati contattati dall'ufficio stampa del Garante della Privacy che precisa: “L'essere un veicolo ecologico non è un dato personale. Il Garante prescrive che le telecamere siano puntate esclusivamente sulle targhe degli autoveicoli e non sull'abitacolo”. Approfondiremo questo punto in seguito.