Carcere per chi abbandona rifiuti. Ma solo in Campania
Approvato il nuovo decreto rifiuti per risolvere l'emergenza immondizia. Previsto l'arresto fino a tre anni per chi abbandona illegalmente mobili ed elettrodomestici. Incentivi economici per chi porta i propri rifiuti direttamente agli ecocentri. Scioglimento delle Giunte inadempienti: 118 i comuni campani a rischio. Parte dei provvedimenti è valida solo per la Campania e le zone commissariate. Per questo sono già in molti a definire "incostituzionali" le misure approvate dal Governo
01 November, 2008
Dal 31 ottobre per chi abbandona rifiuti ingombranti per strada c’è l’arresto, ma solo se si è in Campania. È questo uno dei punti del decreto legge integrato al pacchetto di provvedimenti contro l'emergenza rifiuti in Campania, approvato dal Consiglio dei ministri. Il nuovo decreto prevede, infatti, la reclusione da 6 mesi fino a 3 anni o l'arresto in flagranza di reato per chiunque abbandoni rifiuti pericolosi o ingombranti - come elettrodomestici, materassi e mobilio in genere - nelle aree della crisi. Le misure, ha spiegato in conferenza stampa il sottosegretario ai Rifiuti, Guido Bertolaso, valgono solo per la Campania o per regioni che siano commissariate. Dunque, l’arresto a fronte di 25 euro di multa, tanto costava finora lasciare un materasso per strada. Il Comune di Napoli, inoltre, da agosto aveva già inasprito le ammende contro chi lasciava i rifiuti per strada e al di fuori degli orari previsti. Ad occuparsi della vigilanza, secondo l’ordinamento comunale, era il corpo di polizia locale e gli ispettori ambientali, mentre la sanzione massima, che raccoglieva tutte le maggiorazioni, era pari a 619,75 euro.
Il decreto non ha lasciato indifferente il mondo ambientalista. Così, Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, ha dichiarato : Lascia perplessi un tale inasprimento delle pene per chi sporca, quando secondo il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche in discussione in Parlamento, la magistratura e le forze dell’ordine non avrebbero più la possibilità di ascoltare le conversazioni dei trafficanti di rifiuti. Ad oggi infatti, il delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti rimane tra i reati inascoltabili, ma impedendo l’uso delle intercettazioni, si nega a queste indagini un importante strumento contro un reato particolarmente odioso che compromette l’equilibrio dell’ambiente e la salute di intere comunità.
Interessante l’articolo 1 del decreto che, stando alle parole di Bertolaso, consentirebbe ai cittadini della Campania di sviluppare in modo autonomo il riciclo. Il decreto prevede, infatti, delle misure in materia di riciclo dei rifiuti, introducendo degli incentivi economici che agevoleranno la raccolta differenziata. Ogni cittadino potrà recarsi con la propria spazzatura presso una della piattaforme Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e ricevere in cambio un «compenso economico» per i rifiuti riciclabili. Bertolaso ha però spiegato: solo il rifiuto prodotto a livello di famiglia può essere consegnato alle piattaforme Conai, che così riceveranno un piccolo compenso economico pari ai costi previsti dalla legge, in modo che alluminio, carta e vetro siano riciclati e tornino come materia prima per essere utilizzata.
Il decreto prevede, inoltre, delle misure per i comuni inadempienti. Sarà, infatti, possibile commissariare le amministrazioni che non svolgeranno il proprio dovere in materia di raccolta di rifiuti. I sindaci hanno il compito di raccogliere la spazzatura, mentre il governo ha il compito di stabilire le modalità della raccolta , precisa il Sottosegretario.