Acerra, ferma anche la prima linea dell’impianto
Blocco totale dell’impianto di Acerra. L’annuncio è stato dato dalla A2A, società di Brescia che ha in gestione l’inceneritore. Secondo quanto dichiarato, lo stop sarà breve, non più di 24 ore. Peggio per le altre due linee: la seconda non ripartirà prima di novembre e la terza forse per Natale
29 September, 2010
Il giorno delle sua inaugurazione, Silvio Berlusconi, riferendosi all’impianto di Acerra aveva detto: è un gioiello tecnologico. Ebbene il gioiello è fermo completamente. Anche la prima linea di combustione dell’inceneritore di Acerra si è bloccata.
L'azienda A2A, che gestisce l'impianto, prevede la ripresa regolare delle attività nel giro di 24 ore. Le altre due linee - la 2 e la 3 - sono invece ferme per lavori di manutenzione che richiedono tempi più lunghi. La linea 2, è infatti ferma da agosto 2010 e non ricomincerà a lavorare prima di novembre, mentre la linea tre si è spenta a metà settembre e forse ritornerà in funzione per Natale.
Prima che anche la prima linea si bloccasse, quindi, l’impianto bruciava solo 700 delle 1200 tonnellate di rifiuti previsti. Nel corso di una visita all'impianto, però, responsabili della A2A hanno spiegato ai giornalisti che la causa dell'emergenza che si sta verificando in questi giorni non è legata al funzionamento dell'impianto e che lo stesso, da quando e' stato avviato, ha trattato un ingente quantitativo di rifiuti.
Resta da vedere se effettivamente lo stop sarà di solo 24 ore o di più, considerando che dichiarazioni ottimistiche erano state date dalla A2A anche in relazione alle altre due linee, che come si è visto però richiederanno una manutenzione molto più lunga.
Intanto, per la soluzione della crisi attuale, Cesaro indica nel completamento dell'impiantistica la strada principale. Il presidente Caldoro ha annunciato ieri che tra 30 giorni - spiega Cesaro - sarà avviato il termovalorizzatore di Napoli Est. Noi abbiamo individuato i siti per gli impianti di compostaggio, che saranno cinque, dove non ne esisteva neppure uno. Afragola, Pomigliano d'Arco, Napoli est e altri due territori non ancora indicati, ospiteranno gli impianti per il trattamento della frazione organica. Il 4 ottobre prossimo sarà' aperto il bando per la rifunzionalizzazione dello stir di Caivano. Nel frattempo la crisi sarà gestita anche con la solidarietà delle altre province. Abbiamo già chiesto aiuto e qualcuno, - spiega Cesaro - come Caserta, ci ha già risposto. Nelle discariche di altre province dovrebbe essere conferita solo frazione biostabilizzata. Al tavolo tecnico promosso dall'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano - spiega l'assessore provinciale all'Ambiente Giuseppe Caliendo - e' stato deciso, insieme con gli assessori di tutte le province campane, che negli impianti in grado di poter trasformare il tritovagliato in biostabilizzato potranno essere accolti i rifiuti di Napoli, così che il biostabilizzato potrà essere conferito nelle discariche attive.