Uno studio sul packaging: in Europa si va verso imballaggi alimentari più leggeri
ll gruppo di ricerca statunitense Freedonia Group diffonde i dati relativi al consumo europeo di imballaggi per alimenti nel corso del 2009. Netto divario fra Europa dell'Est e dell'Ovest, ma si registra una generale riduzione del peso e una miglior riciclabilità
05 October, 2010
La società di ricerca statunitense Freedonia Group ha pubblicato uno studio relativo all'utilizzo di imballaggi alimentari nel mondo, il “World Food Containers to 2013”. Per quanto riguarda l'Europa, i dati raccolti dal gruppo di ricercatori registrano per il 2009 un consumo di imballaggi per alimenti che corrisponde ad una spesa complessiva di più di 22 miliardi di euro. La sproporzione fra Europa dell'Ovest e dell'Est tuttavia risulta evidente: di questi 22 miliardi appena 3,6 provengono dall'Est , contro i restanti 18,7 dell'Ovest. Lo studio sottolinea inoltre come il consumo totale dell'Europa basti da solo a coprire un quarto di quello mondiale.
Nell'Europa occidentale, di qui al 2013 si prevede che il mercato degli imballaggi subirà un'ulteriore crescita, calcolata intorno ai 2,4 punti percentuali all'anno, che porterebbe dunque la spesa complessiva a oltrepassare i 21 miliardi. Pur essendo un numero elevato, la crescita è progressivamente rallentata, e le cause vanno ricercate in parte nella crisi economica e in parte nel calo delle nascite rispetto agli anni precedenti. Anche la normativa ambientale ha contribuito a questo effetto frenante, con l'inseverimento delle disposizioni europee che regolano la produzione degli imballaggi.
Per quanto riguarda l'Europa dell'Est, i crescenti investimenti economici provenienti da capitali stranieri porteranno con tutta probabilità ad un incremento della spesa: secondo i ricercatori di Freedonia l'aumento della spesa alimentare sarà conseguenza di una crescita nella domanda di imballaggi che supererà i 5 miliardi di euro (+7,1%).
Un dato positivo, e comune ad Est ed Ovest, è dato dalla progressiva tendenza ad alleggerire il peso degli imballaggi, unito ad una sempre maggior attenzione per la riciclabilità dei prodotti, che nei prossimi anni dovrebbero sostituire, dove possibile, l'utilizzo di imballaggi destinati allo smaltimento.
Per wusnto riguarda la plastica, negli ultimi dieci anni gli imballaggi sono più leggeri del 25%. Dagli anni sessanta ad oggi le bottiglie sono addirittura diminuite del 60%, mentre i contenitori in alluminio scendono del 30%.