22.02.2004 E' l'ambiente a essere al disopra delle parti o sono le parti a essere al di sotto dell
23 February, 2004
La domanda non è solo polemica, è una riflessione aperta . Non solo il "teatrino" degli insulti televisivi tra i Poli ma anche la lettura degli interventi del dibattito del centro-sinistra sull'Unità su tutto o quasi si incentrano - giustizia, conflitto d'interessi, lavoro, pensioni, pace, e, ultimamente, soprattutto truppe in Irak - tranne che sull'ambiente. L' "ecocittadino" cambierebbe partito per-cioè contro- una grande opera inutile che ferisce un territorio per secoli, e non per un voto parlamentare reversibile su duemila carabinieri in Irak. Non so se siamo in molti o in pochi a pensarla così.. Purtroppo anche le segnalazioni (non molte) sul ruolo dei Verdi prescindono per lo più dai temi ambientali,tranne in quei rari momenti in cui li si accusa(va) di aver bloccato il potenziamento energetico o il dragaggio dei fiumi. Proviamo a mettere a confronto alcune possibili interpretazioni di questa così frequente rimozione. 1)La questione ambientale generale - cioè l'effetto serra e l'indice di sostenibilità complessivo- non è facilmente comunicabile, è troppo grande e troppo scientifica per polarizzare in modo evidente e concreto l'opinione pubblica. Singole questioni ambientali invece sì, possono avere questo potere. Ma in genere hanno peso politico-elettorale se si fondano su paure (motivate o immotivate) e in tal caso, a livello locale, sono condivise da tutti, vedi Scanzano Jonico e quindi diventa quasi impossibile distinguere l'ambientalista dall'opportunista. 2)Le questioni ambientali sono contemporaneamente universali, trasversali e controverse. Difficilmente quindi discriminano i due "poli" politici. Chi si pronuncerebbe contro la raccolta differenziata dei rifiuti? (Salvo sabotarla, ma vallo a dimostrare..) E, invece, non ci sono sia 'destri' che 'sinistri' tra i favorevoli e i contrari agli Ogm, al nucleare, all'elettrosmog? Non ci sono sia 'destri' che 'sinistri' tra gli amministratori locali più timidi nel contrastare le marmitte o più propensi a nuove cementificazioni? Ci sono poi ipotesi ancora più legate al momento contingente 3)La stagnazione economica ci spinge forse a tornare a guardare alle nostre tasche e ai nostri conti correnti, insomma ai soldi, più che all'aria, all'acqua, al contesto urbano o naturale in cui viviamo. 4)La scarsa fortuna elettorale dei Verdi in Italia viene probabilmente interpretata come il segno che l'ambientalismo non rende a livello elettorale. E l'esigenza di fare il pieno dei voti contro la deriva berlusconiana induce forse a mettere in secondo piano un tema strategico ma che può anche far perdere qualche consenso. Ho citato queste 4 possibili spiegazioni della rimozione dell'ambiente dal dibattito politico per tenerne conto, per non fare un appello solo moralistico all'importanza del tema, non per accettarle. Su un piano più strettamente politico, i Verdi giustificano la scelta di restare autonomi anche in Italia perché sono un partito europeo fondato proprio oggi a Roma e perché solo in questo modo, anche se come piccola forza, stimolano l'intero sistema politico. (Sarà interessante vedere quali e quanti candidati ambientalisti schiereranno il "listone" e gli altri "cespugli"per competere coi Verdi.) Parlando in termini di coalizione contro la destra : anche se è vero che vari temi ecologici sono trasversali, il governo Berlusconi ha fatto alcune scelte nette - dal condono all'indebolimento delle valutazioni di impatto, dalla mitologia delle grandi opere all'elettrosmog - alle quali il centrosinistra si è opposto compatto. Questo conflitto andrebbe, almeno, valorizzato dai soggetti politici del centro sinistra.. Viceversa, se il principale interesse collettivo a medio termine, ovvero l'ambiente, non viene considerato interessante dalla politica, troverà altre strade per esprimersi. A perderci saranno sia l'ambiente che la politica, ma forse soprattutto questa.