Audimob: gli italiani preferiscono il trasporto pubblico, ma solo nella città ideale
Secondo una rilevazione dell'osservatorio Audimob di Isfort, se i mezzi pubblici migliorassero in puntualità, economicità e comodità, quattro italiani su cinque sarebbero disposti a lasciare la propria auto in garage. Nella realtà, però, la situazione è molto diversa: solo il 12,1%, nel 2009, ha preferito il trasporto pubblico al mezzo privato. Gli intervistati chiedono soprattutto una riduzione dei tempi di viaggio e di attesa alle fermate
13 October, 2010
Se i mezzi pubblici fossero più efficienti, gli italiani li preferirebbero all'automobile. È il dato che emerge dall'ultima rilevazione dell'osservatorio Audimob di Isfort (Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti) sulla mobilità. Quasi quattro intervistati su cinque, in una città ideale dove i mezzi pubblici sono gratuiti, comodi, poco affollati e sempre in orario, sceglierebbero di abbandonare la propria automobile. A fare dell'Italia un paese con troppe automobili, dunque, non sarebbe il mito della quattro ruote di proprietà, ma la scarsa efficienza dei mezzi pubblici, con tutte le difficoltà legate a scarsa puntualità, sovraffollamento, tempi di percorrenza troppo lunghi, etc. La disponibilità a lasciare l'auto in garage a fronte di un servizio pubblico migliore riguarda, secondo la statistica, soprattutto alcune categorie di viaggiatori: i maschi (78,8%), le persone di età compresa tra 30 e 64 anni, chi possiede un alto titolo di studio (81,9%), gli occupati (82%) e, infine, chi vive nelle grandi città (80%) e nel Nord Est del paese (78,9%).
Nella realtà, però, la situazione non è così rosea e pochi sono davvero disponibili a spostarsi in tram o in metrò. Il 67% degli intervistati, infatti, utilizza (i dati si riferiscono al 2009) soprattutto il mezzo privato, il 20,8% si muove soprattutto a piedi o in bicicletta, mentre appena il 12,1% usa i mezzi pubblici per la maggior parte dei propri viaggi. Va un po' meglio nelle gradi aree metropolitane, dove il 24,8% della popolazione residente preferisce il trasporto collettivo, mentre un altro 22,7% si sposta a piedi o in bicicletta. A preferire il trasporto privato, paradossalmente, sono proprio le categorie che si dichiarano più propense ad abbandonare l'auto nella “città ideale”: i maschi (ben il 73,5%, contro il 60,4% delle donne), chi ha più di 29 anni e meno di 46 (79,3%), chi possiede almeno un diploma (oltre il 70%), gli occupati (79,9%) e chi vive nel Nord Est del Paese (il 68,7% contro, ad esempio, il 63,4% del Nord Ovest).
La ricerca Isfort prova anche a cercare una ricetta per risolvere il problema del traffico nelle aree urbane, chiedendo agli intervistati di individuare la soluzione più efficace tra quelle proposte. “Incrementare i livelli quantitativi e qualitativi dell'offerta di trasporto pubblico” è l'opzione preferita dal campione (40% delle risposte). Seguono a distanza la creazione di un maggior numero di zone pedonali e di piste ciclabili (23,5%), una maggiore offerta di parcheggi (19,6%) e, per ultimo, la realizzazione di nuove opere stradali quali rotatorie, svincoli e raccordi (16,2%). «Il trasporto pubblico – è la conclusione del sondaggio – è in definitiva la chiave di volta per migliorare la vivibilità delle città, ma occorre potenziarlo e far crescere il suo utilizzo attraverso, in primo luogo, la riduzione e la certezza dei tempi di viaggio e di attesa alle fermate». Quasi il 70% degli intervistati, infatti, attribuisce proprio a questo fattore un voto alto di importanza (4 o 5 su una scala che va da un minimo di 1 a un massimo di 5).
La ricerca sul trasporto pubblico rientra in una serie di rilevazioni, 12 fino a questo momento, che l'osservatorio Audimob sta realizzando sulle varie questioni legate alla mobilità (ciclabilità, sosta, trasporto pendolare, etc).