Efficienza energetica, dalla International energy agency una guida che sprona i governi a fare di più
La Iea ha avviato la pubblicazione di una serie di report che illustrano ai governi le misure da adottare per combattere gli sprechi di energia in diversi settori. Il primo dei dossier è dedicato all'etichettatura energetica degli elettrodomestici, che finora è applicata solo in 50 paesi. Se il sistema di energy labelling fosse esteso a tutto il mondo, si potrebbero risparmiare 2,2 gigatonnellate di CO2 all'anno. Seguendo anche le altre raccomandazioni della Iea, i governi riuscirebbero a tagliare le emissioni di 8,3 gigatonnellate annue entro il 2030
19 October, 2010
In materia di efficienza energetica, i governi potrebbero fare di più. Lo sostiene, in un report appena pubblicato, la International energy agency (Iea), che già in passato aveva sottolineato la necessità di politiche più incisive e coraggiose per ridurre il consumo di energia. Nel 2008, infatti, l'agenzia aveva invitato i governi ad adottare una serie di 25 misure (dalle etichette energetiche per gli elettrodomestici agli standard di efficienza energetica nell'edilizia) contro gli sprechi. Una sorta di “vademecum dell'efficienza” che, se applicato, potrebbe ridurre le emissioni di CO2 di 8,3 gigatonnellate entro il 2030, una quantità pari a quasi il doppio delle emissioni annue complessive dell'Unione Europea. Peccato che queste raccomandazioni non siano state recepite adeguatamente dagli Stati, tanto da spingere la Iea a tornare alla carica con una serie di report intitolata “Policy pathways: showing the way to energy efficiency implementation now”, una vera e propria guida pratica che i governi nazionali potrebbero utilizzare per implementare misure contro gli sprechi di energia.
Per ciascuno dei punti individuati, i report della International energy agency spiegano quali provvedimenti normativi sono necessari per introdurre una determinata misura, come monitorarne l'efficacia, come formare il personale coinvolto, etc. Il primo di questi documenti, appena pubblicato, è dedicato all'introduzione di un sistema di etichettatura energetica per gli elettrodomestici, che finora è stato adottato solo da 50 paesi. Nella guida sono descritte anche le esperienze di Stati in cui le classi energetiche sono già utilizzate con successo. Secondo l'Agenzia, se tutti i paesi del mondo utilizzassero un sistema di energy labelling, si potrebbe arrivare in tempi rapidi a risparmiare ben 2,2 gigatonnellate di CO2 all'anno.
Un vantaggio (ambientale ed economico) tutt'altro che trascurabile e a cui si potrebbero aggiungere i benefici derivanti dall'applicazione degli altri 25 "suggerimenti" della Iea. Introdurre degli standard di efficienza per gli edifici, ad esempio, farebbe risparmiare 1,4 Gton di CO2 anno. Sostituendo le lampadine ad incandescenza con dispositivi più efficienti, invece, si eviterebbe l'emissione annua di 1,2 gigatonnellate di anidride carbonica. Adottando standard di efficienza per i carburanti e altre misure relative al settore dei trasporti, inoltre, si taglierebbero1,4 Gton di CO2 all'anno. Molte anche le politiche raccomandate per i diversi comparti industriali, dall'introduzione di criteri di efficienza per i motori elettrici alla diffusione degli energy manager. Accorgimenti che da qui al 20130 potrebbero farci risparmiare ogni anno altre 1,6 gigatonnellate di anidride carbonica.
Occorre naturalmente una precisa volontà politica da parte dei governi di tutto il mondo, gli stessi che finora non hanno dimostrato l'attenzione necessaria al tema dell'efficienza energetica. «I governi perdono una grande opportunità per risparmiare energia - ha constatato Nobuo Tanaka, direttore della International energy agency - A due anni dalla pubblicazione del nostro precedente report, anche i paesi più attivi non hanno implementato più del 60% delle misure raccomandate». Un altro modo per dire che è necessario fare di più.