Malagrotta, Alemanno: «Indispensabile nuova proroga». E la Regione promette nuovo Piano rifiuti entro novembre
Il sindaco di Roma, intervenendo a margine del Festival della diplomazia, torna a parlare della discarica più grande d'Europa, ammettendo che una nuova proroga del suo funzionamento risulta «indispensabile». La presidente della Regione Lazio Polverini, intanto, promette l'approvazione del nuovo Piano regionale rifiuti entro novembre
25 October, 2010
«Le alternative a Malagrotta saranno illustrate entro la fine dell'anno e poi approvate». Il sindaco di Roma Gianni Alemanno detta i tempi per quel che riguarda la questione sulla discarica ad ovest di Roma. Il primo cittadino, tornando ancora una volta sull'argomento Malagrotta a margine del Festival della diplomazia, sottolinea però come sia necessaria «una nuova proroga al funzionamento dell'impianto», fatto questo indispensabile «ma non fine a se stesso perchè ci permetterà di costruire il nuovo impianto». Il sindaco scarica le responsabilità sulle precedenti amministrazioni di centro-sinistra, colpevoli a suo dire di aver trascurato la gravità della situazione: «Malagrotta è diventata la discarica più grande d'Europa perchè fino ad oggi ci si è rassegnati alla sua esistenza».
Alemanno aggiunge infine che la Regione Lazio sarebbe pronta ad approvare il nuovo Piano regionale dei rifiuti, con l'indicazione del sito alternativa a Malagrotta, che dovrebbe trovarsi all'interno dei confini comunali della capitale. La proposta di Ama e Campidoglio di realizzare il nuovo sversatoio ad Allumiere o a Riano si era infatti scontrata con la ferma opposizione di cittadini, comitati civici e associazioni ambientaliste, contrarie a localizzare la discarica in un comune diverso da Roma. Promette tempi rapidi anche Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, che ha annunciato l'individuazione del nuovo sito entro la fine dell'anno. «Il Comune - ha dichiarato - deve individuare nel suo territorio un sito alternativo a Malagrotta, qualora questo non accadesse dovrebbe intervenire la Regione. Comunque questo va fatto entro la fine dell'anno». Polverini ha precisato anche i tempi necessari per elaborare e approvare il nuovo Piano regionale dei rifiuti: «Com'è noto abbiamo una procedura di infrazione avviata dall'Ue, per questo è stato intensificato il lavoro per il nuovo piano che porteremo in giunta a metà novembre. Subito dopo - ha concluso la governatrice - affronteremo la questione del nuovo sito che sostituirà Malagrotta perchè questa discarica non rispettando più i criteri nazionali e comunitari, non rientra nel piano».
Il quotidiano Repubblica, intanto, ha pubblicato alcune anticipazioni del Piano che la Regione starebbe per approvare. Prima di tutto, gli inceneritori da realizzare sarebbero nove, invece dei cinque previsti dal Piano precedente, elaborato dalla giunta Marrazzo. Per quanto riguarda la localizzazione della discarica che dovrebbe sostituire l'invaso di Malagrotta, potrebbe essere adottato l'escamotage di una discarica "inter-provinciale", che potrebbe essere realizzata anche al di fuori dell'Ambito territoriale ottimale (Ato) di Roma. Questa soluzione farebbe tornare prepotentemente a galla l'ipotesi di scegliere Riano o Allumiere come sito per l'interramento dei rifiuti.
L'alternativa potrebbe essere quella di utilizzare la discarica dell'Inviolata, nel comune di Guidonia, che già riceve una parte delle immondizie della capitale e dove è già stata autorizzata la costruzione di un contestato impianto per il Trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti. Un'ipotesi che ha suscitato le ire di Eligio Rubeis, sindaco del comune di Guidonia Montecelio, che si è detto «pronto alle barricate» per impedire che altra spazzatura romana finisca nel suo territorio. A questo proposito, Rubeis ha invitato la Regione «al rispetto dei provvedimenti vincolanti (come la convenzione comunale recepita in sede di conferenza dei servizi e il decreto 24 del 24 giugno del 2008, ndr) che fissano una capacità di trattamento dell'impianto di Tmb in costruzione all'Inviolata a 140mila tonnellate annue complessive». Il sindaco, dunque, contesta aspramente la determina regionale che ha recentemente innalzato la quantità di spazzatura da trattare a Guidonia a 190mila tonnellate all'anno, contro la quale lo stesso Rubeis ha presentato un ricorso al Tar.