Greenpeace, nel 2020 il solare porterà energia a 2,5 miliardi di persone
Il gruppo ambientalista ha pubblicato un rapporto redatto in collaborazione con l' Associazione europea delle industrie fotovoltaiche. Tra dieci anni, il fotovoltaico costerà il 40% in meno rispetto ad oggi e soddisferà il 5% del fabbisogno elettrico mondiale. Importanti le ripercussioni non solo sull'ambiente, ma anche sull'occupazione e sull'approvvigionamento energetico dei Paesi in via di sviluppo
28 October, 2010
Entro il 2020, il 5 % del fabbisogno mondiale di elettricità potrà essere soddisfatto dall'energia solare. Lo sostiene lo studio “Solar generation 2010” pubblicato da Greenpeace International ed Epia (European photovoltaic industry association). Lo studio aggiunge che la quota potrebbe salire al 9% nel 2030, anche grazie al fatto che il costo dei pannelli fotovoltaici è in caduta libera (nei prossimi cinque anni scenderà del 40%, dopo essere già calato della stessa percentuale dal 2007 a oggi). Secondo le due associazioni, il livellamento dei prezzi dovrebbe consentire al fotovoltaico di diventare competitivo con le fonti energetiche tradizionali in breve tempo. La riduzione dei costi e la maggiore concorrenzialità derivano dai cospicui investimenti a livello globale nel settore delle rinnovabili, che negli ultimi due anni hanno superato quelli sulle fonti fossili. Nel fotovoltaico, in particolare, nel 2009 sono stati 35 i miliardi di euro investiti, e potrebbero arrivare a 70 entro cinque anni.
Il boom del solare non si rivelerà decisivo soltanto per l'approvvigionamento energetico dei paesi industrializzati, dove il costo dell'energia è tradizionalmente alto. Sarà determinante anche per la fornitura di elettricità nei Paesi in via di sviluppo. Entro il 2030, infatti, oltre 2,5 miliardi di persone potranno accedere all'energia elettrica grazie proprio ai moduli fotovoltaici. Per non parlare, naturalmente, dei benefici per l'ambiente. Si calcola infatti che per ogni kilowattora prodotto a partire dal sole si risparmino 0,6 chili di CO2 rispetto alle fonti energetiche tradizionali. Significativi, infine, i risvolti occupazionali dello sviluppo delle rinnovabili. Ad oggi, sono 230.000 le persone occupate nel mondo nel comparto del fotovoltaico e saranno 1.5 milioni nel 2015. In Italia, secondo un rapporto Ires/Cgil, a metà del 2009 gli occupati nel settore erano circa 6.000 e, ad oggi, se ne calcolano circa 10.000.