Sanzioni europee per le discariche: ammenda di 195.840 euro al giorno
dalla redazione on line del Corriere della Sera del 28.10.2010
28 October, 2010
L'Italia rinviata davanti alla Corte di giustizia Ue per i rifiuti chimici nelle aree ex Sisas di Pioltello-Rodano le bonifiche gestite dalla «Tr Estate 2», società che faceva capo a Giuseppe Grossi
Sanzioni europee per le discariche: ammenda di 195.840 euro al giorno
L'Italia rinviata davanti alla Corte di giustizia Ue per i rifiuti chimici nelle aree ex Sisas di Pioltello-Rodano
Bonifiche nell'area ex Sisas (dal sito ilvelino.it)
MILANO - La Commissione europea ha deciso di rinviare l'Italia davanti alla Corte di giustizia europea per la mancata applicazione di una sentenza del 2004 riguardante tre discariche nei pressi di Milano, in cantieri già proprietà dell'azienda chimica Sisas (fallita nel frattempo), nei Comuni di Rodano e Pioltello, e contenenti rifiuti industriali. Bruxelles intende quindi chiedere «il pagamento di sanzioni pecuniarie». «Le suddette discariche - afferma l'esecutivo europeo - contengono rifiuti pericolosi e costituiscono una minaccia per l'aria e le acque locali». Su raccomandazione del commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik, «la Commissione sta rinviando a giudizio l'Italia e chiederà il pagamento di sanzioni pecuniarie».
MULTA MOLTO ELEVATA - Le sanzioni pecuniarie chiede dalla commissione alla Corte contro l'Italia consistono in un'ammenda giornaliera di 195.840 euro a decorrere dalla data della seconda sentenza della Corte fino all'avvenuta applicazione della decisione, più una somma forfettaria che è pari a 21.420 euro per ogni giorno trascorso dalla data della prima sentenza della Corte (2004) fino alla seconda. Se i giudici condannassero l'Italia, accogliendo le ragioni della Commissione, la multa totale risulterebbe molto elevata. Finora, a 6 anni dalla sentenza, soltanto una delle discariche è stata bonificata. «La maggior parte dei rifiuti nella seconda discarica non è ancora stata rimossa e la bonifica della terza discarica è appena cominciata», afferma ancora la Commissione Ue, motivando la scelta di deferire l'Italia alla Corte.
BONIFICHE ENTRO MARZO - Le autorità italiane prevedono che i lavori saranno ultimati entro marzo 2011. «Poiché risulta evidente che la sentenza della Corte non è stata applicata, la Commissione ha deciso di sottoporre di nuovo il caso alla Corte di giustizia europea», conclude la nota. La decisione della Commissione si basa sulla direttiva 2006/12 che «costituisce uno strumento fondamentale di tutela della salute umana e dell'ambiente contro gli effetti negativi della raccolta, del trasporto, dello stoccaggio, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti». La direttiva obbliga infatti gli Stati membri ad eliminare i rifiuti senza mettere in pericolo la salute umana e l'ambiente.
PERICOLO PER L'AMBIENTE - L'infrazione alle norme Ue in materia di rifiuti, rilevata nel settembre 2004 dalla Corte di giustizia europea nel cosiddetto «Polo Chimico di Pioltello-Rodano» era un fatto noto fin dal 1986, come ricorda la Commissione Ue. La maggiore responsabile dell'inquinamento è la Sisas, Società Italiana Serie Acetica Sintetica, che dopo moltissimi contenziosi nel 1998 iniziò la bonifica di una delle sue tre discariche, la cosiddetta «C», la più pericolosa. Nel 2001 la Sisas fallì e tutto rimase fermo fino al 2007. Nel frattempo la sicurezza della falda è stata mantenuta utilizzando fondi a suo tempo messi a disposizione dal Governo: il Comune di Rodano nel 1999 ha introdotto misure di protezione urgenti per le acque sotterranee, al fine di mantenere artificialmente le falde ad un livello basso e quindi evitare la contaminazione delle acque. I rifiuti delle discariche rappresentano inoltre una minaccia per la qualità dell'aria.
LA BONIFICA GESTITA DA GROSSI - L'area ex Sisas contiene attualmente circa 280 mila tonnellate di rifiuti industriali ancora da smaltire, presenti nelle vasche A e B. La bonifica della vasca C, quella ritenuta più pericolosa, è stata conclusa nel giugno 2009, con l'asportazione di circa 35 mila tonnellate di scorie. La bonifica, frutto di un accordo di programma sottoscritto nel 2007 da Ministero dell'Ambiente, Regione Lombardia e i Comuni di Rodano e Pioltello, è stata gestita fino a giugno di quest'anno dalla «Tr Estate 2», società che faceva capo a Giuseppe Grossi, l'imprenditore arrestato nell'ambito dell'inchiesta Montecity-Santa Giulia. Poi, dopo la richiesta della società stessa di uscire dall'accordo di programma, il commissario straordinario per la bonifica ex Sisas Luigi Pelaggi, nominato in aprile dal Governo, ha avviato una procedura per individuare un nuovo soggetto incaricato di concludere l'operazione. Gara che è stata aggiudicata alla società «Daneco», che da settembre ha avviato i lavori di bonifica.
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