Il Comune di Torino ha presentato alla cittadinanza il Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums)
Dopo aver ricevuto l'ok definitivo dal Consiglio Comunale, il Pums è stato presentato mercoledì 27 ottobre alla cittadinanza. Obiettivo principale del Piano è la promozione del trasporto pubblico, della bicicletta e del car sharing
29 October, 2010
Torino, circa 900mila abitanti su un territorio di 130 chilometri quadrati, ha un tasso di motorizzazione di 0,62 (due auto ogni tre abitanti), uno dei più alti in Italia. Nel 2008, come risulta dell’indagine effettuata dall’Agenzia per la Mobilità Metropolitana, gli spostamenti individuali giornalieri nell’area metropolitana torinese sono stati 3 milioni e 158mila di cui 2 milioni e 199mila motorizzati. Sono stimati in 959mila gli spostamenti medi giornalieri non motorizzati (a piedi, in bicicletta). Le sette linee di indirizzo sulle quali si costruiscono gli obiettivi e le metodologie di applicazione e verifica del piano sono garantire e migliorare l’accessibilità al territorio, garantire e migliorare l’accessibilità delle persone, migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente, aumentare l’efficienza e l’efficacia del trasporto pubblico, garantire efficienza e sicurezza al sistema della viabilità e dei trasporti, governare la mobilità con tecnologie innovative e “infomobilità” e definire il sistema di governo del piano.
Cerchiamo di dettagliarle un po’ meglio. Per migliorare l’accessibilità del territorio urbano occorrono innanzitutto azioni di contenimento del traffico privato in centro a favore di modi più sostenibili di spostamento con il trasporto pubblico (più vie e corsie riservate), la bicicletta (più piste ciclabili, posteggi bici e bike sharing) e nuovi materiali stradali meno inquinanti e meno rumorosi, l’estensione delle pedonalizzazionali), l’aumento dell’intermodalità in periferia per intercettare il traffico pendolare pubblici e in entrata o uscita dalla città, la capacità di soddisfare la domanda di mobilità che proviene da nuovi insediamenti o da aree di trasformazione urbana e la possibilità di garantire anche alle persone in difficoltà economica l’accessibilità al territorio e lo spostamento con i mezzi pubblici tramite biglietti e abbonamenti agevolati.
Il principio di accessibilità da parte delle persone (la città deve essere accessibile e raggiungibile in ogni sua parte da tutti) è alla base del sistema della mobilità. Il piano intende sostenere il diritto di tutti a muoversi nello spazio urbano grazie alla fruibilità del trasporto pubblico, a una maggiore accessibilità degli spazi pubblici per i pedoni e all’integrazione e completamento dei percorsi ciclabili. Deve essere anche garantita a tutti la possibilità di utilizzare qualunque mezzo di trasporto collettivo con soluzioni che ne facilitino l’utilizzo, sia alle fermate che a bordo, anche a chi ha problemi di disabilità. Sostanziali, visto il recente dibattito sui livelli di inquinamento delle città, gli indirizzi sul miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente. I trasporti, e in particolare le auto, sono una delle fonti principali di inquinamento atmosferico ed acustico, e le rigide norme europee di contenimento delle polveri sottili, di altri inquinanti e del rumore propongono alle città sfide spesso quasi impossibili da risolvere. Con il piano si svilupperanno politiche e azioni per incentivare forme di mobilità più sostenibile per l’ambiente e contemporaneamente disincentivare l’uso dei mezzi più inquinanti, promuovendo opportunamente l’uso della bicicletta e il bike sharig, il car e il van sharing, l’estensione nelle aziende del mobility management per organizzare spostamenti collettivi, il rinnovamento del parco dei mezzi pubblici, la trasformazione a gas delle auto, la sperimetazione di nuovi materiali stradali meno inquinanti e meno rumorosi, l’estensione delle pedonalizzazionali), l’aumento dell’intermodalità in periferia e la riqualificazione degli spazi intercettare il traffico pendolare pubblici. L’aumento dell’efficacia del trasporto pubblico è elemento fondamentale (peraltro legato strettamente al miglioramento della qualità dell’aria, com’è noto) per avere risultati misurabili sulla sostenibilità, sulla riduzione della congestione del traffico e sull’accessibilità a tutte le parti della città. Questo può avvenire con lo sviluppo dell’intermodalità dei sistemi di trasporto pubblico (rete ferroviaria, linee di metropolitana e tram e bus) e con la realizzazione di punti di interscambio con il traffico privato, con la revisione del trasporto pubblico locale sulla base delle differenti esigenze di mobilità che emergono, con ulteriori razionalizzazioni del servizio (es. servizi a chiamata nelle ore serali e notturne) e con più confort per la clientela che invogli all’utilizzo di bus e tram. L’efficienza e la sicurezza della rete stradale hanno bisogno di adeguamenti per le direttrici d’ingresso e i viali storici e per la viabilità secondaria che tengano assieme le diverse necessità derivanti dalla compresenza di più funzioni (residenziali, commerciali, scolastiche e altre), la sicurezza e un buon livello di efficienza e velocità commerciale del trasporto pubblico. L’obiettivo, nel rispetto delle indicazioni dell’Unione Europea e della Regione, è la riduzione del numero e della gravità degli incidenti stradali: tra gli strumenti individuati lo sviluppo delle rotatorie stradali, il controllo elettronico della velocità e le “zone 30” per la viabilità locale, che hanno già dato buoni risultati. Le tecnologie di controllo e la “infomobilità” sono strumenti di grande importanza, per gestire i flussi e segnalare in tempo reale tutte le anomalie, che possono fornire a chi si sposta anche la possibilità di scegliere (via sms, apparati di bordo, internet) i percorsi e le modalità di trasporto più adatte. Sono già operativi i controlli elettronici agli ingressi della Ztl e la gestione “intelligente” dei semafori da parte di 5T (entro l’anno saranno 300 su 600 gli impianti collegati al sistema), e sono stati programmati il rinnovo degli apparati di controllo di tram e bus e il potenziamento delle informazioni alla clientela sui mezzi e alle fermate. Da ultimo, insieme alla comunicazione per informare e coinvolgere maggiormente i cittadini sulle scelte fatte della Città in tema di mobilità sostenibile, saranno sostanziali il monitoraggio dell’avanzamento delle azioni previste, l’aggiornamento e l’implementazione costante della banca dati del sistema della mobilità e la verifica del raggiungimento degli obiettivi.
Il Pums si propone quindi, dandosi anche un respiro strategico nel tempo, di essere un programma di attività misurabili e di produrre nell’organizzazione dei sistemi di mobilità effetti concreti e visibili in direzione di una maggiore sostenibilità ambientale e di una migliore organizzazione della viabilità cittadina.
Fonte: TorinoClick