Emergenza smog nella stazione di Porta Susa: "Ancora troppi veleni"
A fine settembre il sostituto procuratore Raffaele Guariniello ha incaricato l'Arpa Piemonte di tornare nella stazione sotterranea di Torino Porta Susa per misurare la qualità dell'aria. Risultato: la concentrazione di gas inquinanti è ancora elevata. I sensori di fumi e variazioni termiche, "confusi" dallo smog, avrebbero addirittura ripetutamente innescato l´impianto antincendio - da la Repubblica del 07.11.2010
09 November, 2010
Lorenza Pleuteri
La concentrazione di gas inquinanti nella nuovissima stazione sotterranea di Porta Susa - in particolare di polveri sottili e di idrocarburi policiclici aromatici, cancerogeni - «è ancora elevata» e negativamente «rilevante» per la salute del personale ferroviario, dei dipendenti delle aziende esterne addetti alle pulizie e dei viaggiatori abituali e non. Il sistema di ventilazione non riesce ad apportare abbastanza aria fresca per diluire l´accumulo di sostanze insidiose per i polmoni. Parola degli specialisti dell´Arpa, a fine settembre rimandati dal sostituto procuratore Raffaele Guariniello a fare un giro di misurazioni e a rivalutare la qualità dell´aria che si respira sulle banchine e negli uffici underground, inaugurati meno di due anni fa. I risultati acquisiti, un volumetto di dati e di considerazioni, «non sono per nulla confortanti». Così il pm ha indagato i dirigente regionali delle Ferrovie dello Stato, alcuni dei quali già interrogati. E ha contestato loro l´articolo 437 del codice penale, cioè l´omissione dolosa di cautele contro gli infortuni e i disastri sul lavoro, per intendersi uno dei reati di cui, mutatis mutandis, rispondono i manager della Thyssen a giudizio per la strage del 6 dicembre 2007.
A Porta Susa la causa dell´inquinamento viene individuata nella inadeguatezza del sistema di ricambio dell´aria, progettato in funzione di una stazione destinata solo a modernissimi e ecologici elettrotreni e non anche a vecchi regionali trainati da locomotori diesel, responsabili delle immissioni pericolose di polveri, Ipa e monossido di azoto e di carbonio. Inoltre, secondo le tesi di Guariniello, per ovviare a un inconveniente provocato dagli inquinanti la pezza messa è peggiore del buco. I sensori di fumi e variazioni termiche, "confusi" dallo smog, hanno ripetutamente innescato l´impianto antincendio a pioggia, scaricando acqua su viaggiatori e dipendenti. Così, per evitare l´innaffiamento dall´alto, ora a azionare il sistema di sicurezza è un operatore, schiacciando manualmente un pulsante.
Nei mesi scorsi, dopo il primo allarme da smog in stazione, gli stessi dirigenti Fs avevano annunciato correttivi e interventi. Qualcosa è stato fatto. Nella sala controllo, ad esempio, «è stato installato un sistema di areazione», pare spento spesso e volentieri dagli stessi ferrovieri perché raffredda eccessivamente la temperatura. Altri accorgimenti sono allo studio. Ma sui dati Arpa non c´è unanimità di vedute. «Le conclusioni delle indagine affidata agli esperti della Medicina del lavoro del Cto - rivela Alberto Mittone, difensore dei dirigenti Fs indagati - sono diverse da quelle tratte dall´Agenzia regionale della protezione ambientale». Premesso questo, «alcune contromisure sono già state prese» e «altre lo saranno appena si acquisiranno dati uniformi, concordanti». Non sarebbe stato meglio, già dalla progettazione della nuova Porta Susa, adeguarsi al parco rotabile attuale e non solo in funzione di quello che sarà? E la soluzione estrema e necessaria potrebbe essere la chiusura della stazione? Anche il pm Guariniello se lo chiede, cercando risposte negli ulteriori accertamenti che ha disposto.
Porta Susa inquinata: "Fermiamo prima i treni dei pendolari" - da La Stampa del 07.11.2010