Rapporto Enea su energia e ambiente, grazie alla crisi in calo i consumi energetici
Presentato a Roma il Rapporto energia e ambiente dell'Enea con i dati relativi al 2009. In calo i consumi energetici globali, ma il settore civile fa registrare un aumento rispetto all'anno precedente. Diminuiscono anche le emissioni di gas serra, ma l'Agenzia avverte: «Senza politiche e investimenti mirati il trend potrebbe tornare ad invertirsi
01 December, 2010
Il consumo energetico in Italia è calato del 5,2% nel 2009. I comparti maggiormente interessati dalla contrazione sono stati i trasporti (-1,8% rispetto al 2008) e l'industria (-20%), mentre il settore civile ha fatto registrare una crescita del 3,5%. Lo rivela il Rapporto energia e ambiente pubblicato dall'Enea Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), che mostra come siano invece aumentati la produzione e l'uso di energia da fonti rinnovabili. Lo scorso anno, infatti, il consumo nazionale di energia da rinnovabili è aumentato del 16% e rappresenta ormai un quinto dei consumi complessivi di elettricità. La produzione di energia da fonti “alternative” è inoltre salita del 17%. In particolare, secondo il rapporto hanno fatto segnare una crescita i settori del fotovoltaico, dell'eolico, dei rifiuti e delle biomasse, raggiungendo nel complesso una quota pari al 32% del totale dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, che comprendono anche fonti più “tradizionali” come l'idroelettrico ed il geotermico.
Il calo dei consumi, comunque, potrebbe derivare soprattutto dagli effetti della crisi economica (e non da una reale presa di coscienza degli italiani) e ha determinato anche una riduzione delle emissioni di CO2 (-15% nel 2009 rispetto al 2005). Una buona notizia, che però non lascia spazio a illusioni. L'Enea, infatti, chiarisce che «per mantenere questa tendenza a decrescere, occorrerà intervenire sul sistema energetico con misure più stringenti», anche su scala globale. Secondo il Rapporto, ad esempio, investendo circa 10 miliardi di euro nel settore della cattura e stoccaggio del carbonio (ccs, carbon capture and storage), si potrebbe raggiungere nel 2050 un taglio del 21% dei gas serra imputabili al settore elettrico (corrispondente a un -9% delle emissioni totali). Uno stanziamento di 37 miliardi nel settore della produzione di elettricità da fonti rinnovabili, inoltre, potrebbe garantire un calo delle emissioni di un altro 9%.
Significativi, infine, i dati relativi all'occupazione. Nel settore delle rinnovabili e del risparmio energetico, secondo lo studio, gli occupati «sono aumentati con un tasso medio annuo di crescita di circa il 43%, passando da circa 5.800 unità nel 1993 a 14.140 unità nel 2008». Il vero boom si è avuto tra il 2003 e il 2008, con una crescita del167%.