Emissioni, l'Italia potrebbe puntare al -30% entro il 2010. Una ricerca di AzzeroCo2 e Ambiente Italia
Presentato a Roma un dossier che analizza i consumi energetici e le emissioni di gas serra dell'Italia. Adottando misure in materia di edilizia e trasporti si potrebbe ridurre la Co2 del 30% entro dieci anni, con un bilancio positivo per le casse dello stato. Le aziende del settore pronte a raccogliere la sfida
09 December, 2010
L’Italia è in grado di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra che le ha assegnato l'Unione europea (-17% entro il 2010) e, anzi, può puntare anche a un target più ambizioso (fino al 30%). Lo sostiene uno studio realizzato dall'istituto Ambiente Italia e presentato a Roma nell'ambito di un convegno promosso da AzzeroCo2, Legambiente e Kyoto Club. Secondo il dossier, opportune politiche in materia di edilizia eco-efficiente e mobilità sostenibile potrebbero ridurre i consumi energetici nazionali di ben 9 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep), tagliando le emissioni di Co2 di 28 milioni di tonnellate entro il 2020. Un beneficio ambientale enorme, al quale di andrebbe ad aggiungere il sollievo per le casse dello stato. Lo studio, infatti, fa anche una stima dei costi e dei benefici economici legati agli interventi “taglia-Co2”, concludendo che il saldo positivo per le casse dello stato sarebbe di 16 miliardi di euro.
Proprio sulla base di queste considerazioni, il dossier propone di alzare la soglia di riduzione del gas climalteranti al 2020, dal 20% su base europea (il 17% per l'Italia) al 30%, anche perché la crisi economica ha fatto praticamente già raggiungere i “vecchi” obiettivi. Alzare l'asticella consentirebbe di varare misure tali da evitare che, a crisi risolta, le emissioni ritornino ad aumentare. A questo proposito, Ambiente Italia calcola che semplicemente adottando i provvedimenti ipotizzati nel dossier (che sono solo una parte di quelli possibili), l'Italia potrebbe già assicurarsi il 68% della riduzione di Co2 necessaria per passare dal -20 al -30%. Abbattere le emissioni avvicinerebbe il nostro paese anche all'obiettivo che riguarda la percentuale di energia generata da fonti rinnovabili (il 17% sempre nel 2020), che ci vede ancora ben lontani dalla meta e che dovrà essere calcolato rispetto ai consumi finali, che in questo modo sarebbero inferiori.
«L’efficienza energetica è una prospettiva di intervento con margini positivi ampissimi - ha commentato Beppe Gamba, presidente di AzzeroCO2, nel corso della presentazione del rapporto - e questo studio dimostra come sia possibile ridurre l’impatto delle attività sul clima creando vantaggi per le imprese e poi per gli utenti finali, perché si riducono le bollette e le importazioni di fonti fossili dall’estero». Le associazioni coinvolte hanno dunque invitato il governo a tenere conto dei contenuti del dossier e a prenderne spunto per l'adozione di misure che vadano nella direzione del risparmio energetico. «I risultati di questa ricerca - ha commentato Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente - dimostrano come sia nell’interesse del Paese ridurre consumi energetici e emissioni di CO2 attraverso precise politiche di efficienza energetica. Invece di ostacolare il tentativo dell’Unione Europea di passare subito a un obiettivo di -30% al 2020, fondamentale per sbloccare la trattativa a Cancun, l’Italia deve guardare ai vantaggi che otterrebbe in questo contesto, per i cittadini in termini di bollette meno care e lavoro, e per le imprese nel recupero di competitività».
«Dopo Confindustria – ha dichiarato Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club - anche questa ricerca mette in evidenza i vantaggi di una seria politica per l'efficienza. Le aperture della Cina a Cancun impongono un innalzamento dell'obiettivo europeo di riduzione delle emissioni al 30% nel 2020, come richiesto anche dal Parlamento europeo nelle scorse settimane. Considerato che circa la metà delle riduzioni verranno dalle azioni sull'efficienza energetica e viste le straordinarie ricadute economiche ed occupazionali, evidenziate anche dallo studio presentato oggi, va rilanciata in Italia una coordinata ed incisiva politica dell'efficienza». Positiva, infine, la reazione del mondo delle imprese, anch'esso rappresentato al convegno. Le aziende italiane, infatti, si dichiarano pronte ad intervenire nella riqualificazione del patrimonio edilizio, sugli impianti di riscaldamento e raffrescamento degli ambienti, sull’illuminazione pubblica e nel mercato automobilistico, tutti settori nei quali sono già stati realizzati molti interventi negli ultimi anni.
Il comunicato di Legambiente: "Efficienza energetica con interventi su edilizia, impianti, illuminazione e veicoli, vantaggi economici e riduzione delle emissioni dei gas serra: i risultati dello Studio presentato da AzzeroCO2".