Dalle rinnovabili 90 miliardi di dollari all'Italia entro il 2020, ma servono politiche adeguate
In occasione della sedicesima conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Cancun, l'organizzazione americana Pew charitable trusts ha presentato uno studio realizzato con dati del prestigioso Bloomberg new energy finance. Il dossier definisce quello italiano «il mercato più interessante nei prossimi anni per il solare fotovoltaico», ma precisa che per incoraggiare gli investimenti serve una svolta politica
09 December, 2010
Entro il 2010, le rinnovabili in Italia potrebbero generare un mercato da 90 miliardi di dollari e arrivare a produrre 47 Gigawatt di energia. Lo sostiene un rapporto (intitolato Global Clean Power: A $2.3 Trillion Opportunity, vedi allegato) redatto dall'organizzazione non governativa Pew charitable trusts, presentato a Cancun a margine della sedicesima conferenza Onu sui cambiamenti climatici (COP16). Secondo il dossier, l'Italia è uno dei paesi in cui sarebbe più facile raggiungere la cosiddetta “grid parity”, ovvero la parità dei costi di produzione dell'energia tra fonti fossili e rinnovabili. Un risultato alla portata del Belpaese, nonostante l'annunciata riduzione degli incentivi statali per il fotovoltaico. «A parità di prezzo - sottolinea il rapporto - il governo italiano sarà tenuto nel 2011 a ridurre le attuali tariffe del conto energia per il solare, ma anche con questi tagli, l'analisi del Bloomberg new energy finance (il principale analista finanziario del mondo nel settore dell'energia pulita e del mercato del carbonio, ndr) indica che l'Italia sarà il mercato più interessante nei prossimi anni per il solare fotovoltaico».
Lo scenario più ottimistico, che prevede scelte politiche molto forti a sostegno delle rinnovabili, prevede che il giro d'affari potenziale legato alle fonti alternative potrebbe raggiungere, tra il 2011 e il 2020, i 90 miliardi di dollari, con una capacità di generazione ci energia “verde” pari a circa 47 Gigawatt. Su scala globale, il rapporto di Pew charitable trusts stima che il mercato delle rinnovabili potrebbe generare, nei prossimi dieci anni, affari per 2,3 trilioni di dollari (pari all'intero Pil del Regno Unito), se supportato da politiche adeguate. Nei soli paesi del G20, in particolare, la crescita potrebbe superare i 200 miliardi di dollari, facendo segnare un +161% rispetto al 2010. L'Unione europea, inoltre, potrebbe attrarre 705 miliardi di dollari di investimenti privati in progetti legati ad eolico, solare, biomassa, mini idro-elettrico, geotermico ed energia marina. Se non ci fosse, al contrario, una svolta politica decisiva e si rimanesse fermi alle strategie varate a Copenaghen nella precedente conferenza Onu sul clima, lo sviluppo del settore non andrebbe oltre un +64% in dieci anni. «Il messaggio di questo rapporto è chiaro. I Paesi che vogliono ottimizzare gli investimenti, stimolare la creazione di posti di lavoro, dare vigore alla produzione e cogliere le opportunità per l'esportazione dovrebbero rafforzare le politiche di energia pulita », ha commentato Phyllis Cuttino, direttore del Programma sull'energia e sul clima del Pew.