"I progressi della tecnologia sono alla base della diminuzione di smog"
Anche se la maggioranza dei cittadini europei pensa che l'inquinamento dell'aria sia in aumento, i dati dimostrano il contrario. La risposta al perché la fornisce Francesco Ramella nel corso dell'ottavo Convegno su "Immissioni - Emissioni" organizzato da Vas - Lombardia. "I progressi tecnologici hanno favorito nel lungo periodo la diminuzione dello smog, basti pensare che 80 auto nel 2015 inquineranno come un veicolo degli anni '70". Contrario agli investimenti pubblici nel tpl, ormai "inefficienti", Ramella punta sul pedaggio e il potenziamento della rete stradale contro la congestione del traffico
20 December, 2010
“Nonostante i dati in nostro possesso dimostrino che il traffico individuale è in aumento e che è cresciuto di almeno due o tre volte dagli anni '70, l’evoluzione della tecnologia ci permette di assistere a un calo dell’inquinamento”. Questa la dichiarazione, che sorprenderà non pochi, di Francesco Ramella, membro dell’Istituto Bruno Leoni, nel suo intervento all'ottavo Convegno Nazionale sulle Immissioni – Emissioni Sostenibili dal titolo “Le emissioni nelle grandi città: piani e azioni per fermare l’inquinamento” (Vas - Lombardia).
“La maggioranza dei cittadini europei è convinta che l’inquinamento sia in aumento, ma non è così - ha continuato Ramella – tanto che, nel 2015, 80 auto emetteranno una quantità di Pm10 pari a quella emessa da una singola vettura degli anni '70”.
Secondo Ramella, le concentrazioni di Pm10 sono in calo da anni: “Nel 1958, a Parigi, le polveri sottili sfioravano i 190 microgrammi/m3, mentre nel 1998 la loro concentrazione è scesa a 20 microgrammi/m3. Nello stesso lasso di tempo, a Milano, siamo passati da 175 microgrammi/m3 nel 1977 a 50 microgrammi/m3 nel 2005”. Come questi dati dimostrano, assistiamo dunque a un’evoluzione lenta ma positiva della qualità dell'aria. Eppure, in Europa continuiamo a non essere in regola con i limiti comunitari.
Al Convegno, è Lorenzo Bono, ricercatore presso l’Istituto Ambiente Italia, a ricordarlo. Bono sintetizza i risultati dell'ultimo rapporto Ecosistema Urbano Europa, che ha raccolto e confrontato dati sullo stato dell'ambiente in 32 città europee. Per quanto riguarda l'inquinamento dell'aria, sembrerebbe che il 45% delle 32 città non rispetti il limite per la media annua di Pm10 (40 microgrammi/m3) e che più del 90% superi il target 2010 (20 microgrammi/m3); che l’80% delle città superi il limite dei superamenti giornalieri di 50 microgrammi/m3 di Pm10 e che il 90% superi il target 2010 previsto per le concentrazioni medie annue di No2 (40 microgrammi/m3). Helsinki, Goteborg e altre 4 città medio-piccole del Nord sarebbero le uniche in regola con la direttiva Ue.
“Oggi le politiche delle amministrazioni pubbliche investono soprattutto nel trasporto pubblico locale, ma non basta: più passa il tempo, più il costo per lo spostamento delle persone sale e lo sforzo è inefficiente”. Ramella porta l'esempio della Metropolitana di Torino, “un'opera da 650 milioni di euro che ha fatto risparmiare solo lo 0,5% del traffico privato, che tradotto in concentrazione di polveri sottili equivale a 0,1 microgrammi/m3 in meno”.
Secondo Ramella, il primo problema da affrontare per ridurre ulteriormente le emissioni e migliorare la vita dei cittadini è la congestione del traffico, inevitabilmente in aumento. Due le soluzioni proposte: il potenziamento della rete stradale, per esempio attraverso la costruzioni di tunnel sotterranei a scorrimento veloce come quelli di Oslo (1,6 km; 6 corsie; pedaggio 2 €; costo 285 milioni di €) e di Parigi (10 km; 6 corsie; pedaggio 1,5-4,50 €; costo 2,4 miliardi di €) e l'introduzione del pedaggio per le auto in città.
“Mieux circuler dessous pour mieux vivre dessus” (Meglio circolare sotto terra per vivere meglio in superficie), come direbbero i francesi...