SEL di Cava de'Tirreni: "Da 20 anni la zona è disseminata di rifiuti tossici: bisogna fare qualcosa"
Il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà Anna Politkovskaja di Cava de’ Tirreni chiede all’Amministrazione Galdi di attivarsi per lo smaltimento dei rifiuti tossici disseminati nelle frazioni metelliane da oltre 20 anni
04 January, 2011
Il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà - Anna Politkovskaja di Cava de’ Tirreni chiede all’Amministrazione Galdi di attivarsi per lo smaltimento dei rifiuti tossici disseminati nelle frazioni metelliane. Leggiamo insieme la richiesta già protocollata ed inoltrata all’assessore all’Ambiente, Carmine Salsano, ed al presidente della VIII Commissione consiliare, Vincenzo Landolfi:
«Nel dicembre del 1989 a Cava de’ Tirreni furono scaricati oltre 600 barili di rifiuti tossici da una ditta piemontese: l’ECOMOVIL.
A causa degli ingenti costi di smaltimento (circa 1,5 miliardi delle vecchie lire), le amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra che si sono alternate dal 1989 al 2010 hanno fatto “orecchie da mercante”, lasciando che tali rifiuti sedimentassero nei terreni della valle metelliana. Frazioni come Rotolo, l’Annunziata, San Pietro e Santa Lucia sono stracolme di barili tossici che a distanza di oltre 20 anni non sono stati smaltiti.
La situazione conosciuta da tutti i politici e cittadini è coperta da un velo di sana omertà: tutti sanno, ma nessuno si fa promotore di un’azione nei confronti di questo scempio per l’ambiente e per la salute dei cittadini cavesi. Eppure i dati relativi alle malattie oncologiche della cittadinanza cavese (soprattutto tra i bambini) sono tra i più alti fra i paesi della provincia. Questo dovrebbe far riflettere.
Prima che la situazione degeneri maggiormente occorre prendere dei provvedimenti.
Bisogna individuare i barili, censirli e provvedere anche con aiuti governativi allo smaltimento. Siamo seduti su una bomba ecologica. Non aspettiamo che esploda per fare qualcosa.
Il Circolo SEL - Anna Politkovskaja di Cava de’ Tirreni è disponibile ad un confronto con l’attuale Amministrazione affinché seduti tutti ad un tavolo comune si cominci a risolvere la problematica esposta».