Roma: nelle prime due settimane dell'anno, polveri sottili oltre il limite per dieci giorni
Secondo i dati forniti dall'Arpa e messi a confronto da Legambiente Lazio, dal 1° al 16 gennaio, in certe zone, gli sforamenti hanno toccato il 62,5% delle rilevazioni. «Allarme smog frenato dalla pioggia più che dalle politiche di Alemanno», commenta il presidente dell'associazione Lorenzo Parlati
17 January, 2011
L’anno nuovo non comincia bene per i polmoni dei romani. Come sottolinea Legambiente Lazio, nei primi sedici giorni del 2011 sono stati addirittura dieci (il 62,5%), in certe zone della città, i giorni in cui la concentrazione di polveri sottili nell’aria ha superato i limiti consentiti dalla legge. Secondo i dati forniti dall’Arpa e rielaborati da Legambiente, dal 1° al 16 gennaio gli sforamenti della soglia prevista sono stati dieci a Largo Preneste e Corso Francia, nove sulla via Tiburtina, otto a Cinecittà. Non è andata molto meglio alla Bufalotta, all’Eur Fermi e in via Magna Grecia, dove le centraline dell’Arpa hanno registrato sette sforamenti. Il numero degli sforamenti scende a cinque a Cipro e a quattro in via Arenula; mentre sono solo quattro le centraline che hanno rilevato due o tre sforamenti.
Una settimana fa, l’ex assessore all’Ambiente di Roma Fabio De Lillo, aveva presentato con molto ottimismo i dati relativi al 2010: «Per la prima volta a Roma soltanto due centraline (Francia e Tiburtina) hanno leggermente superato il limite imposto dall’Unione Europa dei 35 superamenti annuali. Un miglioramento enorme rispetto al passato, basti pensare che al 31 dicembre 2007 erano state 9 su 10 le centraline che avevano ampiamente superato i limiti». Nel 2011 forse il risultato non sarà altrettanto soddisfacente, visto che proprio nelle zone citate dall’assessore gli sforamenti hanno raggiunto o sfiorato quota dieci in poco più di due settimane.
«A Roma bastano un po’ di belle giornate per far riemergere l'evidenza dell'allarme smog, frenato solo dalle piogge piuttosto che da politiche comunali per la limitazione del traffico privato impazzito», commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. «La ricetta – continua – la conoscono tutti, ed è quella di fermare le automobili che invadono ovunque la città, dove è ormai impossibile muoversi e respirare».
«Contro lo smog e il traffico servono azioni concrete piuttosto che le chiacchiere del Comune, bisogna agire nel senso di una limitazione dei mezzi privati a vantaggio del trasporto pubblico», rincara Cristiana Avenali, direttrice della sezione laziale dell’associazione. «Oggi nella Capitale – spiega Avenali – camion merci e pullman turistici scorrazzano liberi, delle nuove tramvie e dell'8 a Termini s'è persa traccia, tante belle parole si dicono sulle isole pedonali ma non se n'è visto un metro quadro in più, il bike sharing è scomparso dalla città e il car sharing non decolla. Una situazione disastrosa che difficilmente i neo assessori all'Ambiente e alla Mobilità potranno risolvere se questa non diventerà una priorità strategica del sindaco e dell'intera giunta».
E mentre il sindaco assicura che «traffico e decoro urbano saranno le priorità della fase due», Parlati contrattacca: «Nella capitale governata da Alemanno è semplicemente sparito il pacchetto antismog, niente targhe alterne o domeniche ecologiche, niente di niente, lasciando scorrazzare ovunque i pullman turistici, sfasciando le funzioni delle strisce blu, togliendo ore alla Ztl notturna».