Referendum ambiente, altra fumata nera: nominato un solo Garante su tre. Sala Occupata
Altra nomina che cade nel vuoto: ieri il Consiglio comunale di Milano, chiamato a nominare il collegio dei Garanti per le verifiche delle firme per la campagna referendaria, ha nominato un solo Garante, l’avvocato cassazionista Ada De Cesaris. I promotori non ci stanno, e occupano l’aula consiliare.
18 January, 2011
I 5 quesiti del Referendum ambientale proposti da “Milanosimuove” ora sono materia che scotta, anche al centro dell’agone politico. Da Palazzo Marino ieri altra fumata nera, o meglio “nero-grigia”: chiamato a eleggere i tre Garanti per il comitato che dovrà verificare la validità delle firme raccolte, il Consiglio comunale ha trovato l’accordo su uno solo. Si tratta dell’avvocato Ada Lucia De Cesaris, proposta dall’opposizione, e nominata con 43 preferenze.
Per il resto però, tutto arenato. Sugli altri 11 candidati, di cui 7 proposti dai consiglieri comunali e 4 dalla società civile attraverso gli Ordini professionali e il Consiglio giudiziario della Corte d’Appello, l’accordo del consiglio non c’è. Ecco tutti i loro nomi:
Elena Savasta (avvocato cassazionista), Armando Cillario (avvocato cassazionista), Leonardo Salvemini (avvocato cassazionista), Emanuele Ferrari (notaio), Paolo Bergmann (avvocato cassazionista), Attilia Fracchia (avvocato cassazionista), Lorenzo Tamos (avvocato cassazionista), tutti proposti dai consiglieri comunali; Paolo Giuggioli (avvocato cassazionista, proposto dall’Ordine degli Avvocati di Milano), Mariagrazia Gernia (notaio, proposto dal Consiglio notarile di Milano), Francesco Trombetti (magistrato, proposto dalla Corte d’Appello di Milano), Guerrino Natale Ravasio (avvocato cassazionista, proposto dall’Ordine degli Avvocati di Milano).
Dopo quest’ennesimo giro a vuoto, i consiglieri di opposizione Enrico Fedrighini e Giorgio Montalbetti si sono armati di sacco a pelo e hanno deciso di occupare l’aula passando la notte lì. “Vogliono tirare il referendum fino a Ferragosto – ammonisce Fedrighini – ma per regolamento più in là di maggio non si può andare. Questa è una campagna trasversale: il referendum non è di destra o di sinistra, ma dei milanesi, e impedirlo è una pratica anti-democratica”.
Da Statuto, il Collegio è eletto dal Consiglio comunale a scrutinio segreto e a maggioranza di 3/4 (46 consiglieri) nelle prime due votazioni e di 2/3 (41 consiglieri) nelle successive. Il Collegio resta in carica cinque anni, è rieleggibile una sola volta, ed è composto da 3 membri scelti fra magistrati anche a riposo, professori universitari ordinari di discipline giuridiche, avvocati o notai con almeno dieci anni di esercizio. Oggi si tornerà a discuterne in aula nel pomeriggio.