Rifiuti, Piano Lazio a Bruxelles: si punta a chiudere procedure di infrazione Ue
L'assessore regionale alle Attività produttive Di Paolantonio è stato sentito dalla Commissione parlamentare sugli illeciti nel ciclo dei rifiuti. Nessun dubbio su Malagrotta: «Discarica verso la chiusura». Pronti 135 milioni per promuovere la raccolta differenziata
19 January, 2011
Ha toccato i temi caldi della questione rifiuti, primo tra tutti la possibile chiusura della procedura comunitaria di infrazione contro la Regione Lazio. L’assessore regionale ai rifiuti Pietro Di Paolantonio, è stato sentito oggi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, e in questa sede ha parlato dei diversi aspetti di sua competenza. «Il Piano dei rifiuti approvato dalla giunta della Regione Lazio il 19 novembre scorso verrà presentato domani mattina a Bruxelles, anche per tentare di chiudere le infrazioni comunitarie. La Vas (Valutazione ambientale strategica, ndr) sul piano si concluderà il 7 febbraio e quindi contiamo di portarlo all’approvazione del Consiglio regionale tra la primavera e l’estate». Nel piano viene affrontato anche il programma per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti «che verrà varato tra febbraio e marzo», ha spiegato l’assessore.
Altro punto centrale del Piano dei rifiuti elaborato dalla Regione Lazio è quello relativo alla raccolta differenziata. «Incontreremo i presidenti delle Province del Lazio per proporre un disciplinare per uniformare le procedure della raccolta differenziata. La città di Roma, dove 400 mila persone sono state raggiunte dal porta a porta, e la provincia hanno fatto negli ultimi tempi grandi passi avanti su questo fronte: a questo punto però esiste un problema di sostenibilità economica che dovrà essere affrontata, a livello nazionale, dal 2013», ha detto Di Paolantonio, sottolineando che «il nuovo Piano regionale prevede risorse imponenti sulla raccolta differenziata, oltre 135 milioni di euro tra il 2011 e il 2013 per programmi volti a incrementare la quantità ma anche la qualità della differenziata». Gli obiettivi della Regione sono ambiziosi: «Contiamo di registrare un incremento dal 22 al 65 per cento tra il 2011 e il 2012 e si tratta sicuramente di un traguardo che definirei ‘sfidante’». Se questi risultati non saranno raggiunti, scatterà un piano B: «Nel caso di un incremento inerziale della raccolta differenziata si prevede la necessità di nuova capacità termica (altri impianti di termovalorizzazione o massificazione, ndr.). A proposito degli impianti di smaltimento finale, attendiamo il Consiglio di Stato, dopo l’esito negativo del Tar a proposito del gassificatore di Albano». E sulla raccolta differenziata si è espressa oggi anche il Presidente Renata Polverini, facendo una proposta alle aziende del territorio: «Se faremo la raccolta differenziata e avremo il cartone potremmo chiedere alle nostre imprese, se se la sentono, di aprire un'azienda cartaria nella nostra Regione».
Ma il vero nodo che rimane da sciogliere è quello del post-Malagrotta: la soluzione, ha sottolineato l’assessore regionale, «dovrà consentirci di stare sereni per almeno un decennio e oltre. Sono contrario ad immaginare soluzioni provvisorie. Il 31 dicembre scorso il presidente della Regione ha firmato un’ordinanza che oltre a prorogare lo smaltimento dei rifiuti a Malagrotta per sei mesi prevede, in maniera prescrittiva, il pretrattamento dei rifiuti attraverso i quattro impianti di trattamento meccanico biologico e l’installazione di un impianto di tritovagliatura. Si tratta di una novità epocale che è propedeutica per la decisione sulla chiusura». Uno scenario possibile prevede che, dopo la chiusura di Malagrotta, i rifiuti potranno essere portati anche in discariche che sorgono fuori dall’ato (ambito territoriale ottimale) di appartenenza dei comuni, sempre che siano vicine al luogo dove i rifiuti vengono prodotti.
Altra questione molto dibattuta è quella della solidarietà nei confronti della Campania: «In base all’accordo con la Campania verranno portate nel Lazio 30 tonnellate di rifiuti al giorno (in tutto 1.000 tonnellate nell’arco di tre mesi, ndr) e verranno smaltite nella discarica di Borgo Montello», ha spiegato Di Paoloantonio. «A quel che mi risulta – ha proseguito – non ci sono altri trasporti di rifiuti urbani dalla Campania. C’e’ un rapporto pregresso relativo al conferimento nel Lazio di rifiuti inerti derivanti dall’epoca dell’emergenza Sarno».
Infine, l’assessore ha affrontato il nodo ecomafie e la sorte del consorzio Gaia. «Finora siamo stati sostanzialmente al riparo rispetto alle infiltrazioni criminali nella gestione dei rifiuti, anche perché gli impianti al 99 per cento o sono pubblici o sono riconducibili a un privato attivo da decenni nel settore. I territori delle due province del sud del Lazio sono più esposti, ma c’è la massima attenzione su tutti i comuni della Regione a fronte di fenomeni preoccupanti: sulla gestione di alcuni siti e di alcuni impianti ci sono periodicamente controlli anche attraverso l’Arpa regionale». Per quanto riguarda il consorzio Gaia, l’assessore ha spiegato che «la vicenda è, da un punto di vista finanziario, difficile: c’è un commissario che da mesi tenta di aggiudicare gare che vanno deserte. Stiamo valutando la possibilità di acquisire, indirettamente, Gaia. Come Regione abbiamo intenzione di proporre un intervento per contribuire alla salvaguardia dei 500 posti di lavoro e più complessivamente del ciclo industriale relativo al consorzio».