Da una parte dà il via libera all’ordinanza con misure severe sullo smog. Dall’altra si difende dall’accusa di aver fatto poco contro l’inquinamento. Così, il Comune di Milano presenta i dati sulle micropolveri nel quinquennio 2006-2010. La tabella mostra i passi avanti che il capoluogo lombardo ha fatto nel 2010 rispetto al passato. Rimane fuorilegge sui giorni consentiti (35) di superamento del limite di 50 microgrammi su metro cubo. Nel 2010 sono state 87 le giornate con polveri sottili al di sopra della soglia di legge. Un dato che può essere visto come un successo se raffrontato ai 150 giorni del 2006.
Milano è promossa per un pelo, invece, sul fronte della concentrazione media annuale di Pm10, che nel 2010 coincide con il limite previsto da Bruxelles: 40 microgrammi/metro cubo. Dai 53 mg/mc del 2006, la media di polveri sottili nell’arco di dodici mesi si è progressivamente abbassata fino all’anno scorso.
Infine, la città dei Navigli sembra aver anticipato tutti sui tempi per quanto riguarda le polveri ultrasottili. La concentrazione media delle PM 2,5 è stata pari a 25 microgrammi su metro cubo, un valore che diventerà il limite di legge nel 2015. Un risultato che Milano ha raggiunto con 4 anni di anticipo.

Secondo il vice-sindaco i risultati si spiegano anche con l’Ecopass introdotto nel 2008. Di recente, è stato pubblicato uno studio condotto nel 2010 dal Laboratorio per la ricerca ambientale, dalla Società italiana medici generici e dai Medici per l’Ambiente, con la collaborazione della University of Southern California e la Cornell University di New York, che ha messo in evidenza un abbattimento del 50% del Black Carbon all’interno dell’area Ecopass rispetto all’esterno.