Il Punto sui Rifiuti – Risoluzione Ue boccia piano italiano. Ancora bloccati i 145 milioni
Il piano italiano sui rifiuti non rispetta le normative comunitarie. Bocciate discariche, inceneritori e deroghe. Progressi minimi secondo l'Europarlamento sul fronte riduzione e riciclo
03 February, 2011
L'Italia deve rispettare la legislazione comunitaria sulla gestione dei rifiuti urbani senza ritardi, migliorare la trasparenza delle procedure per contrastare il coinvolgimento del crimine organizzato e ricostruire uno stato di fiducia con le popolazioni locali, secondo quanto afferma una risoluzione approvata giovedi'.
Lo ha stabilito oggi l'Europarlamento. Approvando con 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astensioni la risoluzione presentata dai gruppi politici S&D, ALDE, Verdi/ALE e GUE, i deputati criticano la decisione di aprire discariche in aree protette e ribadiscono che i fondi regionali saranno liberati quando le autorita' italiane presenteranno un piano per la gestione dei rifiuti conforme alle norme UE. Configurando anche la possibilita' di sanzioni finanziarie.
Sottolineando che i progressi compiuti fin'ora nella riduzione dei rifiuti e nel riciclaggio sono 'minimi', i deputati chiedono, infatti, al governo italiano di assicurare il rispetto delle regole comunitarie entro i termini di osservanza stabiliti dalla Commissione, la quale dovrebbe monitorare gli sviluppi della situazione e, nel caso fosse necessario, imporre sanzioni pecuniarie per assicurare che le autorita' campane ottemperino ai propri doveri. I fondi strutturali bloccati dalla Commissione saranno liberati "non appena il piano della gestione dei rifiuti sara' effettivamente conforme alle norme UE". Attualmente, un piano di gestione dei rifiuti presentato dalle autorita' italiane e' sotto l'esame della Commissione che ne sta verificando la conformita' al diritto comunitario, in particolare per la questione della gerarchia del trattamento e la sicurezza delle discariche.
Le misure straordinarie impiegate dal governo italiano per derogare alle regole sulle valutazioni d'impatto ambientale e sugli appalti pubblici per nominare commissari straordinari per prendere decisioni senza consultare o informare le autorita' locali sono considerate "da gran parte della popolazione come parte del problema, per l'insita mancanza di trasparenza e di vigilanza istituzionale". Cio' ha facilitato, sostengono i deputati, una maggiore presenza della criminalita' organizzata. Tali misure d'emergenza sono state tuttavia cancellate dal governo italiano nel dicembre del 2009, restituendo cosi alle autorita' locali i poteri di gestione dei rifiuti, ricordano i deputati.
'No' netto dei deputati, inoltre, alla decisione di aprire discariche in aree protette all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, come nel caso di Terzigno, e 'no' a un suo eventuale allargamento. Sostegno, invece, alla decisione di non aprire una seconda discarica a Terzigno, nel sito di Cava Vitiello. Infine, i deputati europei ritengono che le autorita' italiane non abbiano mostrato sufficiente attenzione alle proteste contro la localizzazione dei siti di raccolta e di smaltimento e pertanto chiedono di "ricostruire un clima di fiducia" dialogando e coinvolgendo le popolazioni locali.
A Napoli al momento nessun problema per il conferimento di rifiuti da parte del Comune di Napoli nella giornata di oggi che si attestera', entro le 24 di questa notte, sulle 1200 tonnellate. Lo conferma l'Ufficio Flussi dell'assessorato campano all'Ambiente rispetto ad alcune problematiche sollevate dall'assessore comunale Giacomelli.
Nel merito le fonti spiegano che a partire dalle 24 della notte scorsa il Comune di Napoli ha gia' sversato 1000 tonnellate di rifiuti fra la discarica di Chiaiano e gli impianti Stir di Tufino, Giugliano e Santa Maria Capua Vetere. In particolare, sottolineano le fonti, "il Comune era gia' a conoscenza della impossibilita' temporanea di conferimento nell'impianto di Caivano tanto che gia' ieri era stato comunicato a Palazzo San Giacomo di far sversare gli autocompattatori in altri siti. Cosa che sta avvenendo come da programma".
Rispetto all'impianto di Caivano, l'Ufficio flussi dell'assessorato all'Ambiente della Regione rende noto che "si sta gia' provvedendo allo svuotamento della frazione umida e che la piena funzionalita' dello Stir in questione sara' ripristinata nell'arco di due giorni".
Il comunicato del Parlamento Europeo