Dati Pm10: Arpa Piemonte ha incontrato le associazioni ambientaliste
Il 9 febbraio dirigenti e tecnici di Arpa Piemonte hanno incontrato i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste per confrontarsi sulla questione della diffusione dei valori del Pm10. L'Agenzia ha spiegato che il sistema non automatico di rilevamento delle polveri sottili non permette di pubblicare i dati giorno per giorno. Ma gli ambientalisti insistono sulla necessità che vengano accorciate le tempistiche per la diffusione dei dati e propongono di rendere omogenei i sistemi di rilevamento e diffusione dei dati tra le Arpa del Bacino Padano
10 February, 2011
Sul sito SistemaPiemonte, dove l’Arpa Piemonte pubblica i dati della concentrazione di Pm10 misurata dalle 72 centraline di rilevamento distribuite su tutto il territorio regionale (66 fisse, 6 mobili), gli ultimi dati aggiornati risalgono alla fine di gennaio. Nello specifico, la città di Torino, che ha quasi raggiunto il limite dei 35 giorni di superamento di 50 mcg/mc di polveri sottili fissati dalla normativa europea, riporta dati aggiornati al primo febbraio nelle centraline Consolata e Rivoli, al 30 gennaio a Rubino, al 31 a Grassi. Solo la centralina Lingotto fornisce i dati del giorno precedente entro le prime ore del giorno successivo. Però, se si consultano i portali dell’Arpa delle altre regioni della pianura Padana, i dati sono sempre aggiornati al giorno precedente. Perché questa differenza? Come mai in molte altre regioni d'Italia i dati della concentrazione di Pm10 vengono comunicati alla cittadinanza quasi in tempo reale, mentre in Piemonte bisogna aspettare da una a tre settimane per ogni aggiornamento? È stata la stessa Arpa Piemonte a rispondere a queste domande in un incontro con gli ambientalisti che hanno sollevato la polemica sui ritardi nella pubblicazione dei dati (leggi il comunicato stampa di Muovi Equilibri, Legambiente – Molecola e Bici e Basta).
Innanzitutto, bisogna distinguere tra centraline “automatiche” e centraline “non automatiche”. A Torino, solo la centralina Lingotto è automatica, idonea cioè a fornire i dati entro le prime ore del giorno successivo: attraverso il metodo "Beta", infatti, i dati sono trasmessi in automatico dalla stazione direttamente a SistemaPiemonte. Il sistema non automatico utilizzato in tutte le altre centraline, invece, è in grado di fornire dati validati in un periodo più lungo. Per il periodo invernale, l’Arpa Piemonte ha concordato con la Regione che il dato di Pm10 sia disponibile al massimo entro 10-12 giorni dal giorno di campionamento (d’estate, invece, il limite è spostato al 18° giorno). Questo sistema prevede che un operatore si rechi fisicamente presso la centralina a prelevare il filtro che ha assorbito il particolato; dopodiché, è necessaria una determinazione gravimetrica di laboratorio e un periodo di 40 ore di condizionamento, per cui il dato risulta disponibile solo alcuni giorni dopo il prelievo. Tale scelta tecnica rispetta il contesto normativo regionale, fondato su interventi di risanamento di tipo strutturale invece che su provvedimenti obbligatori a breve termine basati sull’andamento giornaliero delle concentrazioni di inquinanti atmosferici, come per esempio avviene a Milano dove c’è un’ordinanza sindacale che prevede di prendere misure anti smog dopo un certo numero di giornate di superamento. Il sistema non automatico ha inoltre il vantaggio di permettere la determinazione di laboratorio anche di quei componenti del particolato, come il benzo(a)pirene, altri idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti, che rivestono un particolare rilievo sia per il loro profilo tossicologico sia perché espressamente richiesti dalla normativa europea e nazionale. Al contrario, i misuratori automatici, benché utili per seguire l’evoluzione temporale dei valori, non consentono di effettuare ulteriori misure analitiche di laboratorio sui parametri di interesse normativo. Ma possono essere affiancati: un sistema non esclude l'altro.
Secondo Arpa Piemonte, per concludere, c’è una tendenza a “rincorrere” i dati giornalieri solo per esigenze giornalistiche: il singolo giorno di superamento non avrebbe peso sulla salute delle persone, mentre conta molto di più la valutazione sul lungo periodo.
Si dicono soddisfatti del clima dell'incontro con i responsabili e i tecnici dell’Arpa Gabriele Del Carlo, dell'associazione Muovi Equilibri, e Federico Vozza, di Legambiente-Molecola. In particolare, i due ambientalisti hanno ben accolto la disponibilità dimostrata da Arpa Piemonte “di dare il via ad un tavolo di confronto permanente tra le associazioni ambientaliste e l’Agenzia sulle diverse attività di sua competenza - come peraltro previsto dalla recente entrata in vigore della normativa 'Brunetta'”. Rimangono però critici su alcuni aspetti.
In merito alla diffusione dei dati, Del Carlo ritiene che “ci sia un'eccessiva frammentazione delle competenze: il Piemonte è l'unica regione dove Arpa non ha la possibilità di utilizzare il suo sito web per la diffusione dei dati; affidandosi a SistemaPiemonte, inserisce un 'inutile' passaggio di informazioni e causa così un ulteriore rallentamento nella comunicazione al pubblico”. E aggiunge: “Inoltre il portale SistemaPiemonte, se confrontato con gli altri servizi di comunicazione delle Arpa del bacino padano, presenta dei problemi di accessibilità alle informazioni (ad esempio: dall'homepage non è affatto immediato raggiungere la pagina dove sono pubblicati i dati sull'aria). Ma poiché il miglioramento del sito è di competenza regionale, mi rendo conto che l'Arpa non sia nella condizione di poter rendere più accessibili i dati... Infine, mi auguro che arrivi presto una centralina 'Beta' di traffico, che si possa affiancare a quella 'Beta' del Lingotto”.
Vozza, invece, insiste sulla necessità che vengano accorciate le tempistiche per la diffusione dei dati, rendendo omogenei i sistemi di rilevamento e diffusione dei dati tra le Arpa del Bacino Padano. “L’Arpa Piemonte, pur adottando un metodo di misurazione di tipo prevalentemente non automatico, ha attualmente in dotazione su un totale di circa 70 stazioni di rilevamento 19 stazioni che trasmettono in modo automatico i dati al database regionale. La sproporzione tra la diffusione dei dati in modalità quasi esclusivamente automatica delle altre Agenzie della Pianura Padana e l’attuale lentezza di diffusione dei dati della rete piemontese sarebbe sicuramente colmabile se la Regione Piemonte desse seguito alla volontà espressa in più occasioni di voler render il più possibile omogenei i sistemi di rilevamento e diffusione dei dati tra le Arpa del Bacino Padano anche al fine di aiutare gli amministratori a prendere decisioni in contesti emergenziali. Un’informazione più puntuale ai cittadini piemontesi e agli amministratori locali potrebbe essere fornita, iniziando dalle aree più critiche della Regione, affiancando alle attuali centraline non automatiche la tecnologia 'Beta' che permette la trasmissione in tempo reale dei dati. E’ inaccettabile che a Torino –seconda città europea per concentrazioni di Pm10 nell’aria- una sola centralina sia dotata di questa tecnologia, per di più se la stazione in oggetto è quella che a livello cittadino fa registrare i valori più bassi di Pm10. Nell’immediato è auspicabile che vengano almeno accorciate le tempistiche previste dall’accordo tra la Regione e l’Arpa per la diffusione dei dati: 12 giorni in inverno e 18 in estate per trasmettere i valori di Pm10 a cui è esposta la popolazione sono davvero troppi”.