Allarme dell'Oms: «Aria cattiva in città vivremo tutti nove mesi di meno»
Bertollini, direttore scientifico per l'Europa, della Organizzazione mondiale della Sanità: a inquinamento acuto corrispondono conseguenze acute sulla salute - dal Corriere.it del 15.02.2011
17 February, 2011
di Alessandro Capponi
ROMA - Tira una brutta aria, a Roma: le centraline segnalano inquinamento anche nei parchi, non sempre ma spesso. I livelli di pm10 nelle vie di traffico sono oltre i limiti, giorno dopo giorno. «Quando il fenomeno è così acuto è meglio intervenire. Vero è che provvedimenti come "le domeniche a piedi" non hanno un significato strutturale: ma ridurre l'esposizione acuta, anche solo per uno o due giorni, può essere molto utile per la salute». Roberto Bertollini in materia è un'autorità: è romano ma lavora a Copenaghen, in Danimarca, perché è il direttore scientifico dell'Organizzazione mondiale della Sanità Europa. Per vent'anni, sempre all'Oms, è stato responsabile del settore «Inquinamento e salute».
Roberto Bertollini Bertollini, come giudica l'aria di Roma?
«Preoccupante».
Perché?
«Perché gli episodi di inquinamento acuto portano conseguenze acute sulla salute».
Le centraline che da giorni segnalano l'inquinamento oltre il livello consentito, al di là dei dati tecnici, cosa ci dicono?
«Che si possono verificare precipitazioni delle malattie respiratorie, cardiovascolari. Solo per fare un esempio: è dimostrato scientificamente che dopo giorni di inquinamento acuto aumentano i ricoveri ospedalieri per crisi cardiache...».
In questi casi si dice sempre: attenzione ai bimbi e agli anziani.
«I piccoli rischiano danni sull'apparato respiratorio. In sintesi, si può danneggiare il normale sviluppo dell'apparato respiratorio. Senza considerare i fenomeni asmatici e il fatto che un simile inquinamento favorisce bronchiti, broncopolmoniti...».
Si parla di inquinamento ormai da tantissimi anni: ma si sono attenuti anche risultati sul fronte della lotta allo smog?
«Con l'anidride carbonica sì. Con i Pm10 un piccolissimo miglioramento c'è stato, ma la media accettabile è sforata puntualmente. Poi c'è il pm2,5: ma si misura da poco tempo, è presto per parlarne».
Di fatto, ai cittadini non rimane che subire passivamente...
«Le domeniche a piedi, che certo non affrontano il problema da un punto di vista strutturale, hanno avuto l'effetto di ridurre l'esposizione acuta per qualche giorno con conseguenze molto utili per la salute. D'altro canto hanno permesso alla gente di venire a conoscenza del problema».
L'Unione europea che cosa fa?
«Ha fissato i limiti dei giorni nei quali è tollerabile, in un anno, che l'inquinamento sia oltre i limiti. Ma per le città come Roma quei limiti si superano in pochi mesi...».
Può dare qualche consiglio su come «proteggersi»?
«Chi ha malattie croniche deve proprio evitare di uscire, soprattutto nelle ore pomeridiane che sono le più inquinate. Poi fare attenzione all'alimentazione, all'idratazione. In ogni caso, per parlare chiaro: è difficile sfuggire all'inquinamento, anche chiudendosi in casa si può ridurre un pochino ma non proteggersi completamente».
I Verdi, a Roma, accusano: Alemanno inadempiente, Polverini intervenga a tutela della salute dei cittadini...
«Bisogna dire che cambiare non è semplice. Certo, al di là dei provvedimenti adottati per ridurre le fasi acute, servirebbero decisioni forti: servirebbe una visione diversa di città. Puntare sul trasporto pubblico, sulle ciclabili, su una serie di iniziative che, però, non vengono prese. È chiaro, insomma, che non c'è una politica seria sulla relazione tra inquinamento atmosferico, aumento di Co2 e cambiamento climatico: queste questioni non sono affrontate in modo sistematico».
Forse perché in molti hanno la sensazione che questi problemi siano solo teorici, non in grado di toccare la vita delle persone.
«Ma non è così: di inquinamento muoiono ottomila persone ogni anno. Uno studio europeo dice che a causa dell'aria cattiva ogni persona vive 8,6 mesi in meno. Nove mesi di vita in meno: questo non tocca la vita delle persone?».