“Siamo pronti a lavorare con Torino per partecipare alla sfida europea della candidatura a Smart City”, così Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia, intervenuto oggi alla presentazione del progetto Torino Smart City.

“Siemens è pronta a essere partner della piattaforma progettuale, per offrire il proprio contributo nell'intraprendere le azioni necessarie a rendere Torino 'città intelligente', riducendo le emissioni di CO2, promuovendo una mobilità efficiente, migliorando la sostenibilità ambientale della città e la qualità di vita dei suoi abitanti”.

Con l’iniziativa Smart Cities, la Commissione Europea sosterrà le città che si impegnano a incrementare l’efficienza energetica dei propri edifici, delle reti energetiche e dei sistemi di trasporto in modo tale da ridurre, entro il 2020, del 40% le proprie emissioni di gas serra.

Proprio Torino è stata la prima tappa del progetto di Siemens “Eco & The City”, volto a valutare la sostenibilità ambientale delle principali città italiane monitorando i risultati ottenuti in otto diverse categorie: emissioni CO2, consumo energetico, efficienza edifici e green hospital, trasporti, acqua, raccolta rifiuti, qualità dell’aria e politiche di gestione del verde.

“Dall'analisi dei dati raccolti – spiega Golla – che abbiamo presentato nel maggio scorso, Torino risulta allineata con le medie italiane e con i risultati delle principali metropoli europee, con punte di eccellenza riferibili alle aree trasporto e gestione rifiuti. Esistono comunque forti margini di miglioramento. Tra le possibili aree di intervento, siamo in grado di offrire soluzioni all'avanguardia per la mobilità e per il controllo delle emissioni di CO2, sia in ambito industriale che residenziale”.

Il portafoglio ambientale di Siemens la rende un partner ideale per l'attuazione di soluzioni e infrastrutture amiche dell'ambiente. Nell’anno fiscale 2010, Siemens ha generato un fatturato di circa 28 miliardi di euro grazie ai prodotti e alle soluzioni del proprio portafoglio ambientale, che hanno permesso ai clienti di tutto il mondo di ridurre le emissioni di CO2 di circa 270 milioni di tonnellate, un importo pari al totale delle emissioni annue di CO2 delle megalopoli Hong Kong, Londra, New York, Tokyo, Delhi e Singapore.