Rinnovabili, dopo le proteste il governo potrebbe modificare il decreto Romani. Giovedì il testo definitivo
Secondo indiscrezioni, l'ampiezza del fronte contrario al decreto potrebbe aver convinto il ministro della necessità si un passo indietro. Possibile un alleggerimento dei limiti per il fotovoltaico in aree agricole e la riduzione graduale (e non brusca) degli incentivi del Conto energia. La Prestigiacomo conferma: niente tetto da 8mila mW, governo alla ricerca di un testo più equilibrato
01 March, 2011
Il Consiglio dei ministri potrebbe accogliere alcune richieste delle associazioni ambientaliste, modificando alcuni punti del decreto legislativo sulle rinnovabili che sarà licenziato nei prossimi giorni. Il quotidiano Repubblica ha pubblicato alcune indiscrezioni che danno il sottosegretario Gianni Letta impegnato febbrilmente nella ricerca di un compromesso. A convincere l'autore del testo del decreto, il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, dell'opportunità di un ripensamento sarebbe stata l'ampiezza del fronte sceso in campo per difendere gli incentivi alle rinnovabili. Non solo gli ambientalisti, ma anche sindacati, confederazione dell'artigianato, associazioni di piccole e medie imprese, privati cittadini. E soprattutto la posizione del ministro Prestigiacomo, che in serata ha sottolineato che il tetto degli 8mila mW non sarà inserito nel provvedimento, precisando che "sono ancora in corso riunioni tra il ministero dello Sviluppo Economico ed il ministero dell'Ambiente per fare un testo equilibrato", che dovrebbe essere approvato giovedì prossimo. La titolare del dicastero dell'Ambiente ha aggiunto che "il fotovoltaico è cresciuto e si è invece fermato l'eolico" e quindi "il governo deve rivedere le politiche degli incentivi".
Secondo il quotidiano, comunque, il testo del provvedimento potrebbe essere modificato come segue: gli incentivi del terzo Conto energia non cesserebbero automaticamente al raggiungimento dell'obiettivo degli 8 mila mW di fotovoltaico installati (fissato in un primo momento per il 2020, ma già quasi raggiunto), ma ridotti progressivamente. Per quanto riguarda i pannelli solari installati a terra su terreni agricoli, invece, potrebbero essere introdotte distanze minime obbligatorie tra i diversi impianti, nonché il divieto di sfruttare a fini energetici più del 10% della superficie totale di una tenuta agricola. Attualmente, il testo redatto dal ministro Romani prevede il divieto di installare impianti di potenza superiore a 1 mW e stabilisce che il rapporto tra potenza nominale e superficie del terreno non superi i 200 kW per ogni ettaro.