Lecce, sacchetti non biodegradabili: una proroga per smaltire le scorte
Un’ordinanza del comune di Lecce dal 1 marzo 2011 ha vietato l’uso dei sacchetti di plastica non biodegradabili con sanzioni da 25 fino a 500€. Montata la protesta degli esercenti, l’assessore all’Ambiente Garrisi, ha promesso di concedere una proroga allo scopo di far terminare le scorte. Lo stop ai sacchetti di plastica mira a incrementare la raccolta differenziata e ridurre l'impatto ambientale
09 March, 2011
Nella mattinata di mercoledì 9 marzo, si è svolto presso la sede del comune di Lecce un incontro tra il vicesindaco e assessore alle Politiche Ambientali Gianni Garrisi ed un nutrito gruppo di operatori commerciali, produttori e distributori di sacchetti di plastica. Al centro della discussione l’ordinanza comunale firmata dal dirigente del settore Ambiente del Comune di Lecce, Fernando Bonocuore, con la quale è stato imposto a tutti gli esercenti e gli operatori commerciali di utilizzare i sacchetti di plastica non biodegradabili giacenti nei rispettivi depositi fino all’esaurimento delle scorte e comunque entro e non oltre il 1° marzo di quest’anno. Per i trasgressori sono previste multe che vanno da 25 a 500 euro.
Per i commercianti leccesi i due mesi di preavviso si sono rivelati insufficienti a causa delle numerose scorte ancora in deposito. Secondo l’assessore Garrisi, invece, l’ordinanza aveva l’intento di favorire le categorie interessate consentendo di fissare il termine del 1 marzo per smaltire le rimanenze.
“Ad ogni buon conto – ha dichiarato Garrisi – per venire incontro ai notevoli disagi che stanno incontrando i commercianti, i produttori e i distributori di sacchetti di plastica, ho chiesto al dirigente di valutare l’opportunità di concedere una proroga, esclusivamente per dar modo agli operatori commerciali di smaltire le scorte già acquistate. Lo stop ai sacchetti di plastica non biodegradabili ha un duplice obiettivo: incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti e ridurre, al contempo, l'impatto ambientale”.