Sbilanciamoci: è Roma la provincia più ecosostenibile del Lazio
A dirlo è l'Atlante del benessere della regione Lazio, sulla qualità dello sviluppo provincia per provincia. Per l'aspetto ambientale Roma è al primo posto, grazie soprattutto alle aree protette e alla mobilità sostenibile
15 March, 2011
“Come si vive nel Lazio?”. Il titolo del primo rapporto di Sbilanciamoci sulla qualità dello sviluppo regionale, provincia per provincia, parte da una domanda la cui risposta non è affatto scontata. Il Pil, infatti, sottolinea il portavoce dell’organizzazione Giulio Marcon «misura la ricchezza, ma non misura, come diceva Bob Kennedy, le cose per cui vale la pena vivere». Aspetti sui quali cerca invece di sbilanciarsi l’Atlante del benessere della regione Lazio.
Lo studio, come spiega Chiara Gnesi, curatrice del rapporto insieme ad Anna Villa, «misura la qualità della vita partendo da sei aspetti, poi riassunti nell’indice Quab». Per ogni aspetto, è stata stilata una classifica delle cinque province. Per l’ambiente, la salute e l’istruzione e la cultura la prima provincia è Roma; per l’economia e il lavoro, i diritti e la cittadinanza e la partecipazione accompagnata alle pari opportunità primeggia Rieti. La Capitale è prima anche nell’indice generale di qualità del benessere, motivo per cui Sbilanciamoci ha consegnato una targa di riconoscimento all’assessore provinciale al Bilancio Antonio Rosati. Ma la situazione non può dirsi completamente positiva: «Nella classifica generale del Quars (l’indice di qualità dello sviluppo delle regioni italiane, ndr) – si legge nel rapporto – il Lazio è tredicesimo con un valore che si avvicina molto più alle regioni del Mezzogiorno che a quelle del Centro-Nord. Infatti, per i diversi settori di analisi, il Lazio non supera la media nazionale ed ottiene un unico risultato, anche se altamente positivo, solo per quanto riguarda l’istruzione».
Guardando più da vicino l’aspetto dell’Ambiente, si nota però che Roma non è prima per tutti gli indicatori contenuti in esso (uso di fertilizzanti in agricoltura, numero di inquinanti rilevati bell’aria, ecomafia, raccolta differenziata, aree protette, eco management, mobilità sostenibile). «L’ottimo risultato della Capitale – si sottolinea nel rapporto – si spiega a partire dal basso utilizzo di fertilizzanti in agricoltura (0,48 quintali per ettaro), dalla presenza del 5,2% di aree protette nella superficie provinciale e dall’ottimo risultato riportato dall’indice di mobilità sostenibile di Legambiente (71,2 su 100), giustificato dalla presenza di una rete di servizi pubblici caratteristica delle città metropolitane». Buoni risultati che «all’interno dell’indicatore sintetico Quab compensano i pessimi risultati che Roma ottiene sia per il numero di inquinanti nell’aria (14), molto maggiore della media delle altre province (8) e per la diffusa presenza di illegalità ambientali sulla superficie romana».
Frosinone è prima per minor numero di inquinanti (5) e per la maggiore diffusione di buone pratiche all’interno della pubblica amministrazione, «che compensano il pessimo risultato ottenuto in termini di raccolta differenziata (solamente il 5% di Rsu differenziati)». Viterbo si distingue per la «scarsissima presenza di illegalità ambientale nel territorio provinciale». Sotto la media regionale troviamo invece le province di Rieti e Latina. «A Rieti la performance ambientale risulta penalizzata soprattutto a causa della scarsa diffusione delle buone pratiche ambientali, sia tra la popolazione, come testimoniato dalla bassa attitudine verso la buona pratica di differenziare i rifiuti (5,5%), che dalla gestione poco sostenibile delle amministrazioni locali (anche se il risultato è fortemente condizionato dal mancato invio dei dati a Legambiente)», spiega il rapporto. In fondo alla classifica dell’indicatore Ambiente c'è Latina, «che si caratterizza per risultati scarsi sia nelle variabili di impatto, soprattutto a causa dell’utilizzo estensivo di fertilizzanti in agricoltura; per quanto riguarda le variabili di policy, invece, alla bassa presenza di aree protette (1,5% della superficie) e all’alta diffusione di illegalità ambientali, corrisponde il valore più alto di rifiuti solidi urbani differenziati dell’intera regione».