La Gran Bretagna vara il primo "conto energia" per gli impianti termici rinnovabili
Il governo inglese ha introdotto il Renewable heat incentive, che concede incentivi a piccoli impianti per la produzione di calore da fonti rinnovabili. Si tratta del primo provvedimento di questo tipo che, secondo le stime, farà risparmiare entro il 2020 l'emissione di 44 milioni di tonnellate di carbonio
23 March, 2011
Il governo britannico ha varato una sorta di “conto energia” per l'energia rinnovabile di tipo termico. Il Renewable heat incentive, approvato il 10 marzo scorso, è il primo sistema di sussidi di questo tipo e punta a sostenere impianti di piccola potenza basati su solare termico, biomasse, geotermia e pompe di calore. Il provvedimento entrerà in vigore nei prossimi mesi per le industrie e il settore commerciale (a maggio dovrebbero essere pubblicati ulteriori dettagli sull'entrata in vigore dello schema di incentivi), mentre sarà esteso agli impianti domestici a partire dalla seconda metà del 2012. Il meccanismo è quello del feed-in-tariff: in pratica, a colore che installeranno impianti di piccola taglia per la produzione di calore a partire da fonti rinnovabili sarà garantita per 20 anni una tariffa incentivante.
Secondo le stime del dipartimento per l'Energia e i cambiamenti climatici del Regno Unito, i nuovi sussidi dovrebbero alimentare un importante giro d'affari. In particolare, Downing Street si attende investimenti per 4,5 miliardi di sterline, con 13.000 installazioni nell'industria e 110.000 nel settore pubblico e in quello commerciale. L'auspicio del governo inglese è che il numero di impianti termici rinnovabili possa aumentare, entro il 2014, di sette volte rispetto ai valori attuali, con i benefici immaginabili in termini ambientali, finanziari e occupazionali. Attualmente, metà delle emissioni di carbonio della Gran Bretagna derivano dal riscaldamento degli edifici, con un contributo superiore a quello legato alla produzione di elettricità. Il Renewable heat incentive dovrebbe riuscire a far evitare complessivamente l'emissione di 44 milioni di tonnellate di carbonio entro il 2020, pari a quelle causate in un anno da 20 moderne centrali elettriche a gas di potenza media.
«Questo incentivo è il primo al mondo nel suo genere – ha commentato il segretario di stato per l'Energia e il Cambiamento Climatico, Chris Huhne – e permetterà al Regno Unito di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, tagliando le emissioni di carbonio e promuovendo l'innovazione, l'occupazione e lo sviluppo di nuove tecnologie».
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