Il Punto sui Rifiuti - Napoli sommersa. Proteste e blocchi stradali
Cittadini esasperati dall’ennesima crisi, e nel weekend sono previste 3mila tonnellate in strada. Il governatore Caldoro dichiara che ci vorranno altri 3 anni per risolvere l’emergenza: il tempo necessario a costruire i nuovi inceneritori previsti dal piano rifiuti al vaglio della Commissione Europea
01 April, 2011
La città di Napoli è nuovamente sommersa dall’immondizia: quartiere più quartiere meno i rifiuti sono ovunque. E’ bastata la chiusura della discarica di Chiaiano (per indagini sulle infiltrazioni della camorra e di percolato nel sottosuolo) a cui si è aggiunto il blocco degli Stir in cui si è accumulata troppa frazione organica e sono resi di fatto non operativi, con lunghe code di autocompattatori all’entrata dei siti, per far andare in tilt l’intero sistema di gestione dei rifiuti napoletano.
Ieri sera cittadini esasperati hanno rovesciato cassonetti a Materdei causando il blocco del traffico per alcune decine di minuti. Poi gli stessi cittadini hanno dovuto ripulire la strada per permettere il passaggio dei veicoli, non essendo intervenuto nessun camion o addetto alla raccolta.
Nel weekend sono previste, secondo stime Asìa, oltre 3mila tonnellate di rifiuti in strada (soltanto a Napoli).
Intanto il Piano Rifiuti regionale è sul tavolo della Commissione Europea in attesa di una valutazione che sblocchi i fondi comunitari. Ma non essendo molto diverso dai piani bocciati in passato dall’Ue non è difficile ipotizzare l’ennesimo congelamento dei fondi. Il piano infatti ripropone infatti le stesse, fallimentari, alternative: inceneritori, discariche e, a margine, la differenziata.
Tre anni per uscire definitivamente dall’emergenza rifiuti in Campania, è questo il succo del piano presentato dal governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, alla Commissione Europea.
Così Caldoro: “Dobbiamo far capire ai cittadini che prima di tre anni non gli possiamo assicurare niente. Abbiamo una proiezione di almeno 36 mesi per gli inceneritori a Napoli est e Salerno”.
Ue. Le parole di Caldoro risultano in totale opposizione con le dichiarazioni del Commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik, che in un’intervista al Sole 24 ore aveva chiarito la sua posizione sul ciclo necessario in Campania e le condizioni per sbloccare i 150 milioni di euro di fondi per la Campania: «E’ fondamentale vedere i rifiuti come risorsa, come una parte della risposta all’uso efficiente delle risorse e alla mancanza di materie prime a basso costo. La nuova direttiva-quadro che i Paesi stanno recependo chiede che ogni Stato membro tratti i rifiuti secondo una gerarchia ben precisa. Primo, il miglior rifiuto è quello non prodotto. Poi viene il riutilizzo».
Sintesi Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti