"Confronto e condivisione" tra le città e le scuole che fanno rete. Seminario del Tavolo provinciale di Agenda21
La Provincia di Torino ha organizzato il secondo seminario di formazione del Tavolo di Agenda 21 sulla mobilità sostenibile rivolto ad associazioni, tecnici ed amministratori, insegnanti. I Tavoli di Agenda 21, oltre a favorire una base di riflessione per la co-progettazione di nuove azioni di rete, rappresentano anche un'occasione di confronto tra le esperienze sviluppate dai Comuni e dalle scuole aderenti alle diverse reti. Online i materiali del seminario
20 April, 2011
Giulia Maringoni e Serena Carta
«Reduci dalla XII assemblea del Coordinamento Agende 21 locali italiane, abbiamo deciso di proporci come coordinatori di questo tavolo sulla frontiera del consumo di suolo e di tutte le tematiche che gravitano intorno alla mobilità sostenibile» così ha esordito Roberto Ronco, assessore all'Ambiente della Provincia di Torino, nel discorso di apertura del seminario di formazione “Buone pratiche per i territori: città e scuole che fanno rete” che si è tenuto il 19 aprile a Palazzo Cisterna, sede storica della Provincia di Torino. «L'obiettivo è scambiare il nostro vissuto di buone pratiche con nuove progettualità provenienti da più parti, declinandole poi sulla nostra realtà. Il canale dell'Agenda21 ci permette di calamitare finanziamenti altrimenti inaccessibili, essenziali per sviluppare il discorso della pianificazione urbana sostenibile nel territorio che ci compete».
Eriuccio Nora, direttore del Coordinamento Agende21 locali italiane, ha poi ribadito l'importanza di coniugare la progettazione locale con la cornice internazionale, guardando sempre al futuro e non dimenticando le grandi lezioni del passato, dal Rapporto Brundtland del 1987 al Summit di Johannesburg del 2002, che hanno messo in discussione il modello di sviluppo e promosso una cura delle cause, anziché degli effetti, del male. Alla luce della crisi attuale, l'invito per le comunità locali, chiamate a interloquire per la prima volta con le autorità, è di avviare un processo di consultazione e di costruzione del consenso tra le diverse parti sociali, che miri ad un piano di azione locale per la sostenibilità urbana e territoriale. «In vista del Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile di Rio+20 (che si terrà nel 2012, ndr), bisogna cominciare a ragionare in un'ottica di inquadramento delle strategie locali nel contesto globale». Gli assi portanti del nuovo approccio alle politiche della sostenibilità saranno la green Economy, la sezione dell'economia classica che si occupa di energie alternative, e la governance. L'obiettivo è che non si persegua più solo il profitto a breve termine, ma siano contemplati in primis gli obiettivi sociali ed ambientali, fino a oggi rimasti ai margini. Senza dimenticare di andare oltre alle azioni di mera mitigazione dei danni. Per questo occorrono piani urbanistici e di pianificazione territoriale concreti che si preoccupino fin da subito delle implicazioni sui consumi, le produzioni e la qualità della vita nel suo complesso. Le parole d'ordine sono, anche in questo caso “confronto e condivisione”.
A seguire l'intervento di Marco Boschini, coordinatore dell'Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi, che ha parlato di «scintille di buon senso a disposizione delle pubbliche amministrazioni». «La politica non deve essere una professione, ma un servizio, il più possibile sensato, trasparente e concreto. La rete dei Comuni Virtuosi, che dai 4 comuni del 2005 ne conta oggi 52, intende ridurre l'impronta ecologica delle macchine amministrative, partendo dal basso, con azioni concrete che coinvolgono direttamente le Comunità». Il motto è “investire ora per risparmiare molto in futuro”, facendo nuove esperienze concrete. «La concretezza è alla base di tutte le nostre attività, per dare segnali tangibili che è possibile fare a meno, ad esempio, della svendita del territorio, della cementificazione e degli inceneritori». Come? «Cambiando il modo di fare politica. Fondamentale è attivare un meccanismo di contaminazione reciproca tra decisori pubblici, amministratori e cittadini virtuosi per spalleggiarsi a vicenda ed essere più forti in direzione della crescita di una cultura dell'ambientalismo e dell'ecologia capace di fare rete».
È stato poi il turno di Silvio De Nigris, che per conto della Provincia di Torino ha parlato del Patto dei Sindaci in Provincia di Torino. Oggi sono 27 i Comuni della Provincia che hanno aderito al Patto e, tra questi, Torino, Avigliana e Collegno hanno già approvato un PAES (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile). A tutti i Comuni aderenti, la Provincia di Torino offre un servizio di assistenza tecnica che consiste, tra le altre azioni, nella redazione del bilancio energetico, nella redazione del bilancio delle emissioni climalteranti, nella ricostruzione di scenari evolutivi dei consumi energetici al 2020 e quantificazione degli obiettivi di riduzione, nell'identificazione delle azioni necessarie per raggiungere i suddetti obiettivi, nella stesura del PAES.
«Non è così facile fare andare i bambini a piedi a scuola: sono necessari percorsi e strade più sicuri» ha affermato Barbara Martina, l'assessore all'Ambiente del Comune di Collegno, “Città sostenibile” dal 1999. Attualmente il Comune è impegnato in particolare su tre fronti: la tutela e la salvaguardia del parco della Dora Riparia, la mobilità sostenibile (attivazione del bike sharing, del car sharing, realizzazione di piste ciclabili intercomunali...), la riduzione dei rifiuti (adesione alla campagna Porta la Sporta, promozione dell'acqua dal rubinetto anche attraverso l'installazione di una punto acqua SMAT, mercatino del riuso...). Nell'aprile del 2011, inoltre, Collegno ha approvato il PAES, ponendosi l'obiettivo di ridurre le emissioni di C02 di quasi il 30% entro il 2020 attraverso azioni di edilizia pubblica, privata, per il settore terziario e per la mobilità sostenibile.
Infine, è intervenuto Angelantonio Magarelli, preside dell'I.I.S. “B. Vittone” di Chieri, che ha riflettuto sull'importanza, ma anche le difficoltà, di creare reti tra scuole e istituzioni per l'educazione ambientale e la mobilità sostenibile. «Se la rete riesce a creare un flusso positivo che va dall'istituzione all'insegnante allo studente, riuscendo a suscitare emozione, allora è assicurato il passaggio di messaggi sull'ambiente e la mobilità sostenibile».
Sito della Provincia di Torino, sezione Ambiente