Bari e la via “morbida” dell’energia. Il progetto “Smart City” e il Piano di Azione di Energia Sostenibile
Bari si candida a diventare “Smart City” entro il 2020. L’accordo con Enel e la presentazione del Piano di Azione di Energia Sostenibile (PAES) rappresentano i primi passi verso la via “morbida” dell’energia, la “Soft Energy Path”, che si affida alla produzione di energia da fonti rinnovabili “decentralizzate” e su scala ridotta
21 April, 2011
Il fisico americano Amory Lovins nel 1976 l’aveva denominata per la prima volta “Soft Energy Path”, la via “morbida” dell’energia che si affida prevalentemente alle tecnologie decentralizzate e su scala ridotta (le energie rinnovabili) e che si contrappone alla “Hard Energy Path” caratterizzata da una crescente dipendenza dalle tecnologie centralizzate e su larga scala (nucleare e carbon fossili). Oggi a distanza di 35 anni, lo sviluppo sostenibile, compreso quello urbano, utilizza le “Smart Grid”, ossia le “reti intelligenti” capaci non solo di far produrre agli edifici pubblici o privati l’energia elettrica e termica di cui si ha bisogno, ma nei casi di surplus, di distribuirla, evitando i lunghi tragitti, alla cellula abitativa più vicina che ne abbia fatto richiesta. Tutto questo con l’installazione dei contatori “intelligenti”. Per il comune di Bari candidato a Smart City, dunque, diverrà obbligatorio l’uso di azioni volte alla Harmonious Urbanization, alla domotica, all’efficientamento, alla trigenerazione in microreti (produzione di energia elettrica, termica e frigorifera), all'organizzazione in cluster (ad esempio gruppi di condomini che producono l’energia), alla coibentazione, all’illuminazione intelligente, all’utilizzo di smart meter e altri sistemi intelligenti.
Con la sottoscrizione del Protocollo di Intesa con Enel, firmato il 22 marzo scorso, e con la chiusura della prima fase del P.A.E.S., il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, la città barese si candida a diventare città a basso impatto ambientale. Le iniziative, finalizzate alla selezione delle migliori città europee firmatarie del Patto dei sindaci, dovranno dimostrare di potersi spingere oltre gli obiettivi climatici ed energetici, definiti dalla stessa UE, attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili, smart grid, mobilità elettrica, edilizia sostenibile e dell’uso razionale dell’energia.
In base al protocollo siglato (22 marzo 2011), Enel Distribuzione, leader mondiale nel settore, metterà a disposizione le proprie conoscenze (know how), per alcuni progetti innovativi, alcuni dei quali già in corso di realizzazione come lo sviluppo della rete di distribuzione intelligente (smart grid), necessaria per l’integrazione dell’energia distribuita dalle rinnovabili in area urbana, le soluzioni tecnologiche di rete necessarie per la diffusione dell’auto elettrica e i sistemi integrati con il contatore elettronico per incrementare la consapevolezza all’uso efficiente dell’energia da parte del consumatore finale. Il Comune di Bari, che colloca il progetto Bari Smart City tra gli obiettivi strategici, avvierà insieme ad Enel Distribuzione un percorso di coinvolgimento dei diversi attori del territorio, fra istituzioni, imprese, centri di ricerca e associazioni.
A questo punto, diventa fondamentale sia per il progetto “Bari Smart City” che per il “Patto dei Sindaci” l’approvazione del documento del P.E.A.S, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, la cui redazione dovrà terminare entro un anno (il 20 aprile 2012) dalla data di presentazione avvenuta mercoledì 20 aprile 2011. Lo scheletro del progetto è stato presentato ufficialmente nella sala consiliare del Comune di Bari da Michele Emiliano e da Marco Lacarra, rispettivamente sindaco e assessore ai Lavori Pubblici del comune di Bari, dal dott. Danilo Troncarelli (Partner, Accenture Consulting Strategy and Sustainability Practice), dagli ingegneri Pasquale Capezzuto (P.O.S. Energia e Sicurezza degli Impianti e Energy manager Comune di Bari) e Luigi Ranieri (consulente PAES).
Emiliano e Lacarra hanno ricordato: “Il Comune di Bari ha aderito il 30 luglio 2010 al Patto dei Sindaci e pertanto dovrà raggiungere entro il 2020 gli obiettivi climatici ed energetici dell'Unione Europea”. Ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 20%; aumentare l’impiego delle rinnovabili da utilizzare nella produzione di energia elettrica, nel riscaldamento e nel raffrescamento (trigenerazione) di oltre il 20%; aumentare l’efficienza degli usi finali di energia di oltre il 20%; far crescere la quota dei trasporti pubblici e delle nuove modaltà di trasporto sostenibili del 20%; raddoppiare la quota dei veicoli alimentati con combustibili alternativi nelle flotte pubbliche.
Troncarelli, facendo dei confronti a livello internazionale con le grandi metropoli del mondo, ha sottolineato l’importanza dei diversi modelli: “Ogni città sceglierà il proprio MIX di energie rinnovabili in base alle diverse dotazioni delle proprie risorse finanziarie, naturali, e culturali. San Paolo, ad esempio, ricca di bacini idrici, ha deciso di puntare al proprio sostentamento energetico attraverso l’energia idrica. Helsinki vuole produrre il 25% del proprio consumo di energia con il geotermismo e con le pompe di calore. Lo stesso farà Parigi, però con un mix di fotovoltaico. Londra, invece, punta più all’utilizzo del solare e dell’eolico”.
Gli ingegneri Ranieri e Capezzuto hanno concluso l’incontro ricordando come il vero obiettivo sia “il miglioramento della qualità della vita” dei cittadini baresi, e che in realtà il cammino verso la sostenibilità sia iniziato molti anni prima, ad esempio “attraverso la dotazione di un nuovo Regolamento Edilizio, di un nuovo Piano di Mobilità, con la messa in funzione dei cinque Park and Ride e proseguirà con la redazione del PAES, che più che un piano – hanno sottolineato gli ingegneri - è la realizzazione di un processo dinamico”.