Qualità R.D. carta e cartone: intervista a Roberto Di Molfetta (Comieco)
La qualità della raccolta differenziata: occhi puntati su carta e cartone. Intervista di Eco dalle Città a Roberto Di Molfetta, responsabile area riciclo e recupero di Comieco: “Nel 2010 dati confortanti”
21 April, 2011
Come si verifica la qualità della raccolta differenziata?
C'è il monitoraggio della raccolta differenziata, sia per Comieco che per gli altri Consorzi, previsto dall'accordo Anci – Conai che prevede delle verifiche periodiche della qualità della raccolta differenziata. Esistono quindi banche dati abbastanza precise e ormai con un buon numero di verifiche fatte con delle procedure concordate con l'Anci. Esiste di fatto un sistema di monitoraggio della raccolta differenziata, cosa non scontata se guardiamo al resto d’Europa: ce ne siamo accordi quando abbiamo provato a chiedere dei dati su carta e cartone agli altri paesi europei. Siccome gli altri sistemi non hanno un meccanismo come quello dell'accordo Anci – Conai i dati ci sono solo a livello locale e non esiste una sorta di osservatorio nazionale come invece accade in Italia. Si tratta di un sistema garantito di verifica: sono i consorzi che pagano e fanno le analisi, con modalità definite a priori, e queste vengono effettuate alla presenza dei convenzionati.
Le analisi avvengono al momento del conferimento del materiale presso il punto di consegna (questo per quanto riguarda la carta). Per altri materiali, ad esempio il vetro, avvengono sui cumuli. Comieco ha un sistema di controllo a campione, con delle periodicità che variano in funzione della quantità di materiale conferito mensilmente. Le analisi vengono fatte sul mezzo che porta la raccolta in piattaforma. In quel momento ci sono degli ispettori terzi che fanno le analisi con le procedure previste dall'allegato qualità dall'accordo Anci – Conai. I corrispettivi che riconosciamo ai convenzionati sono differenti in funzione della qualità riscontrata.
Quali sono le conseguenze della presenza di impurità nel materiale raccolto?
Le conseguenze sono di tue tipi: in primis dirette ed economiche per i Comuni che ricevono corrispettivi superiori all'aumentare della qualità della raccolta differenziata. In secondo luogo problemi in fase di riciclo: il problema dello smaltimento delle frazioni estranee si sposta a valle della filiera del riciclo. Nelle piattaforme di lavorazione e poi in cartiera, la presenza di impurità determina, se le frazioni estranee non sono tolte dal processo, un peggioramento della qualità del prodotto finito ed in alcuni casi l'inutilizzabilità del materiale.
Tuttavia le cartiere sono attrezzate, il processo di riciclo prevede una serie di attività di epurazione della miscela che viene utilizzata per produrre la carta e sono fasi di epurazione molto sofisticate che permettono di garantire la qualità del prodotto finito. Però questo produce sia scarti “pulper” che fanghi. Il grosso problema sono gli scarti pulper che sono legati direttamente alla contaminazione in ingresso, e per la carta, il grosso problema è la presenza della plastica.
Lo scarto di plastica deve essere eliminato nel processo produttivo e questo crea un costo e la necessita di gestire questi rifiuti. Si tratta di rifiuti a base plastica che normalmente vanno negli inceneritori per il recupero energetico. Il problema è che in Italia abbiamo una capacità di recupero energetico ridotto per cui, ad esempio, le cartiere del Sud soffrono in maniera particolare la presenza di frazioni estranee nella raccolta differenziata per la mancanza di impianti di smaltimento: in questo caso la mancanza di termovalorizzatori per il recupero energetico del pulper.
Quali sono gli errori più frequenti nel conferimento della carta differenziata dal resto dei rifiuti?
Gli errori più frequenti sono la presenza di plastica estranea e il conferimento di carta in sacchetti di plastica. Un conto sono quelle realtà dove è previsto un sistema di raccolta con sacco di plastica: di solito in queste situazioni gli impianti che ricevono il materiale sono attrezzati per eliminare il sacco di plastica. Ma quando ci sono sistemi di raccolta a bidoncino (che noi promuoviamo rispetto ai sacchi in plastica) nei quali viene messo il sacchetto con dentro la carta, si crea un grosso problema, perché c’è il rischio, se non viene intercettato il sacchetto in fase di riciclo, che venga espulso il sacchetto con tutto il suo contenuto. Questo è l'errore più frequente. Errore che permane anche ora con il bando dei sacchetti di plastica e la sostituzione con quelli in Mater-Bi che non sono compatibili con il processo di riciclo in cartiera.
Ci però sono tipologie tipi di carta che hanno uno strato di plastica...
Le carte trattate possono essere messe nella raccolta differenziata. Ci sarà poi un processo di riciclo che porta a rese di riciclo diverse ma non costituiscono un ostacolo insormontabile. La carta sporca, imbrattata da residui di alimenti, quella sì è un ostacolo: la scatola della pizza sporca può essere messa nella raccolta differenziata ma non con dentro la pizza.
Questi sono però problemi qualitativi di secondo livello, con un rischio nel processo di riciclo inferiore. C’è comunque un problema legato alla contaminazione delle acque. Il macero viene addizionato con acqua. Il residuo organico finisce nell'acqua e questo ha bisogno di un processo di depurazione (anche se ormai i cicli delle cartiere sono tutti cicli chiusi dove l'acqua viene utilizzata più volte). Ora che ci avviciniamo alla campagna elettorale saranno un problema i manifesti elettorali sporchi, pieni di colla: non possono essere messi nella raccolta differenziata perché non vengono accettati nel processo di riciclo, verrebbero espulsi perché non si riescono a spappolare.
In che percentuale potrebbero essere quantificate le impurità presenti nella carta e nel cartone differenziato?
Abbiamo dei dati del 2010 frutto di oltre 2.000 analisi che ci danno un panorama a livello nazionale confortante, nel senso che sia per la raccolta mista carta-cartone (raccolta “famiglie”) e solo cartone riscontriamo presenze di impurità nella prima fascia qualitativa. Nella raccolta famiglie troviamo un 2,6% di impurità, nella raccolta cartone 0,7% in peso (la soglia del 3% rappresenta il limite fissato per la prima fascia qualitativa mentre quella del cartone è 1,5%). Il dato medio fa riferimento alle analisi fatte sui Comuni convenzionati in tutta Italia su oltre 2 milioni di tonnellate di carte e cartone. Il dettaglio per macro-area, sempre per il 2010, rivela che il Nord presenta la qualità maggiore, seguito dal Sud mentre è fuori media la raccolta delle famiglie del Centro Italia dove siamo sopra il 3%. Il dato del Centro Italia è legato alla raccolta di Roma. La capitale ha un problema qualitativo legato sia ai conferimenti dei cittadini sia al sistema di raccolta con cassonetti dotati di bocche molto grandi. Il Comune di Roma e Ama stanno lavorando duramente per migliorare la qualità, garantendo un'attività di “pre-pulizia” del materiale che permette al materiale di Roma di essere comunque attualmente in prima fascia. Senza il trattamento la presenza di impurità sarebbe intorno al 10%. L'obiettivo di Comieco e dell'Ama è di arrivare alla prima fascia senza che sia necessario fare una pre-pulizia. Su questo abbiamo iniziative comuni che stiamo studiando e lanceremo nel corso di quest'anno sui municipi di Roma per la limitare la frazione impura all'atto del conferimento da parte dei cittadini e il miglioramento del sistema di raccolta.
Attualmente una criticità la stiamo riscontrando in Campania ed è legata alle difficoltà del servizio di raccolta indifferenziato nel territorio di Napoli e provincia. La raccolta è presente però la qualità sta peggiorando: ci sono anche errori in fase di ritiro, c'è meno attenzione delle aziende che quando ci sono i cumuli di rifiuti hanno difficoltà a raccogliere la carta separatamente. Problemi nella raccolta dell'indifferenziato, difficoltà di smaltimento, vanno a rendere più difficile anche la raccolta differenziata. La questione servizio è importante: servizi puntuali e precisi sono un fortissimo incentivo per i cittadini a conferire con una qualità. Nel momento in cui il servizio di raccolta è impreciso, i cassonetti non vengono svuotati con regolarità, anche i cittadini tendono ad essere meno attenti.
A questo proposito, sistemi di raccolta porta a porta spinti favoriscono quindi la qualità del materiale raccolto?
Se c'è un controllo da parte di chi ritira. Proprio nel porta a porta c'è uno strumento per migliorare la qualità ed è l'attenzione degli addetti alla raccolta. Nel caso trovino materiali fuori specifica possono lasciare e non ritirare il materiale. Questo è un deterrente fortissimo per migliorare ed evitare inquinamenti della raccolta. Un altro deterrente sono le multe: ci sono realtà nell'area milanese simili tra loro, con stessi sistemi di raccolta (sistema bidoncino bianco nel locale delle immondizie) dove ci sono risultati diversi: i comuni dove vengono applicate le multe ed è forte l’attenzione da parte dell'azienda hanno qualità prima fascia. Comuni dove non c'è un'attività di controllo specifico si scivola subito fuori dalla prima fascia. Mancanza di controllo e di sanzione portano quindi risultati diversi e questo lo stiamo monitorando su alcuni comuni dell'area milanese.
Quali sono le iniziative di Comieco sul tema della raccolta differenziata di qualità?
Comieco, come gli altri consorzi, avendo raggiunto ottimi risultati quantitativi, sta lavorando sull'aumento della qualità. Innanzitutto con un programma di analisi molto capillare. Poi con interventi mirati in funzione delle città, degli utenti e nelle grandi città a livello di singole aree, per sensibilizzare da una parte i cittadini, dall'altra le aziende di raccolta, nel prestare la massima attenzione sul conferimento. Un tassello importante di quest'operazione è il Palacomieco: la struttura itinerante che gira le città italiane per mostrare ai cittadini come viene fatto il riciclo e per dare tutte le indicazioni per un riciclo di qualità.