Buste di plastica non biodegradabili? No, grazie!
Anche il comune di Bari con una ordinanza comunale (n. 445/2011) che entrerà in vigore dal 1 maggio 2011, ha vietato l’uso degli shoppers non biodegradabili. Tutti gli esercenti, sia su area pubblica che privata, a posto fisso o itinerante, non dovranno più distribuire buste di plastica non biodegradabili. In alternativa, si legge nell’ordinanza, potranno essere utilizzati sacchetti certificati biodegradabili, conformi agli standard indicati dalle norme UNI EN 13432-2002 – e – UNI EN 14995. A titolo esemplificativo, si suggerisce l’uso di buste o borse di materiale bioplastico di origine vegetale, buste di cellulosa o di carta, borsine di tela o di fibre naturali.

E’ permesso l’esaurimento delle scorte di magazzino entro e non oltre il 30 giugno 2011. Infatti, i commercianti potranno cedere gli shoppers gratuitamente, fino alla data stabilita, purchè li abbiano acquistati prima (provandolo con una fattura) della data di eseguibilità dell’ordinanza.

Cosa si rischia? I commercianti trasgressori possono vedersi comminata una multa da 25 euro, fino a 500 nei casi più gravi. Nella normalità dei casi, l’ importo si aggirerebbe sui 50 euro.

Due le principali finalità dell’ordinanza: “la riduzione notevole dell’impatto ambientale con conseguente riduzione delle emissioni di CO²” e “l’eliminazione dell’inquinamento ambientale derivato dai problemi di smaltimento”. L’obiettivo del Comune e anche dell’AMIU è quello di far usare le buste biodegradabili principalmente per il recupero dei rifiuti organici in sede di raccolta differenziata in modo da permettere una migliore “biodegradabilità” degli elementi.