Rifiuti, Legambiente: «Crisi prevedibile sotto elezioni»
Intervista di Eco dalle Città al presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo il quale, sulla vicenda rifiuti, accusa: «Noi temevamo che questa fase elettorale avrebbe aggravato la situazione, e questo si è puntualmente verificato»; l'obiettivo stabilito dall'assessore Romano del 35% di differenziata in due settimane «è condivisibile»
29 April, 2011
Dopo le dichiarazioni di ieri dell’assessore all'Igiene del comune di Napoli Paolo Giacomelli, che chiamava in causa le responsabilità di Provincia e Regione per la risoluzione dell’ennesima crisi, Caldoro fa sapere che «il problema rifiuti potrà trascinarsi ancora nel tempo». Il governatore ha poi rinnovato le accuse al Comune di Napoli per quanto non ha fatto in materia di raccolta differenziata e di costruzione di siti di trasferenza.
Per cercare di comprendere a monte il perchè di quest'ennesima crisi legata ai rifiuti, e il rimpallo di responsabilità tra istituzioni, Eco dalle Città ha intervistato il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo.
«Io da anni ho dichiarato migliaia di volte credo che prima ancora del ciclo integrato dei rifiuti c’è necessità di ristabilire il ciclo delle responsabilità. L’unica cosa che non serve adesso sono queste polemiche quotidiane. Bisogna solo rimboccarsi le maniche per evitare questo ennesimo scempio e pagine vergognose che coinvolgono la nostra regione». Oltre al problema della quotidianità dei cittadini la cronica emergenza si riflette anche all’estero: «Purtroppo poco fa mi hanno chiamato giornalisti franco-tedeschi che mi chiedevano informazioni su Napoli. Ognuno a questo punto deve assumersi la propria responsabilità».
Legambiente, afferma Buonomo, aveva previsto un aggravarsi della situazione rifiuti con l’incombere delle elezioni: «È allucinante, noi temevamo che questa fase elettorale avrebbe aggravato la situazione, e questo si è puntualmente verificato. Non poteva essere diversamente. Questa crisi ha a che fare con le elezioni. E’ vero – come dichiarato ieri da Giacomelli – che
questa situazione danneggia tutti – afferma Michele Buonomo - ma ci saranno comunque dei disegni occulti. Questa vicenda è emblematica dei livelli bassissimi di democrazia, intesa come assunzione di responsabilità, in città e in tutta la regione. E quando parlo di città e regione mi riferisco al territorio: un territorio che sta vivendo da anni un deficit di democrazia».
Proprio nei giorni scorsi Legambiente aveva denunciato lo sperpero da parte dei comuni campani che hanno dovuto spendere circa 3,5 milioni di euro all’anno per trasportare l’umido fuori regione, nonostante con gli stessi soldi si sarebbe potuto costruire un impianto di compostaggio ogni 12 mesi per un bacino di 150mila abitanti. Per questo motivo l’associazione ambientalista sta preparando un dossier per fare conoscere ai cittadini la situazione in cui versano gli impianti di compostaggio mai terminati.
Poi, a proposito della proposta dell’assessore Romano di commissariare i comuni che in due settimane non dovessero raggiungere il 35% di raccolta differenziata, Buonomo precisa: «Noi diciamo da anni di metterci in condizione di fare la raccolta differenziata. La proposta di Romano è condivisibile come misura perché il 35% è raggiungibile in due settimane. Come dimostrano i 250 comuni ricicloni della Campania premiati da Legambiente nel 2009, comuni che sono a livelli di differenziata oltre il 50%. Questa è la dimostrazione che se si vuole si riesce ad attuare anche in tempi brevi».