Zona 30 a Mirafiori Nord: un esperimento unico a Torino
Nel cuore di Mirafiori Nord è stata costruita una Zona 30 unica nel suo genere a Torino. Attraverso un lavoro di informazione e di coinvolgimento attivo degli abitanti e le scuole del quartiere, la Circoscrizione 2 è stata protagonista di un intervento di moderazione del traffico capace di rendere concreta la co-abitazione sicura tra pedoni, biciclette e macchine
10 May, 2011
Veicoli a bassa velocità, maggiore sicurezza stradale per i pedoni, traffico misto con ciclabilità integrata, riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico, un ambiente stradale arricchito di verde, piccole aree per riposarsi e incontrarsi, rastrelliere per le biciclette. Sono queste le caratteristiche che dovrebbero avere le Zone 30, quelle aree di moderazione del traffico in ambiente residenziale che mirano a favorire la co-abitazione sicura di pedoni, biciclette e automobili nella condivisione della strada.
Una Zona 30 a Mirafiori Nord
Nel quartiere Santa Rita di Torino, a Mirafiori Nord, esiste l'unica Zona 30 della città, un esperimento che non ha simili nel panorama cittadino. Unicità che risiede anche nel fatto di essere stata realizzata coinvolgendo sin dal principio gli abitanti del quartiere (circa 10.000), in un'ottica di promozione della cittadinanza attiva e della partecipazione dal basso.
Il progetto della Zona 30 a Santa Rita, nell'area intorno all'asse di via Castelgomberto, è partito nell’ottobre 2007, quando la Città di Torino e la Circoscrizione 2 hanno partecipato al primo bando regionale per la realizzazione di Zone 30. Tra le 31 proposte progettuali presentate da vari comuni del Piemonte per ottenere un co-finanziamento regionale del 50%, il progetto della Circoscrizione 2 si è collocato al primo posto. Il progetto prevedeva opere per 760.000 euro; in più, la Circoscrizione ha previsto di investire 50.000 euro su un programma specifico di verde e arredo urbano e un ulteriore programma per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Un anno dopo la Circoscrizione ha terminato la prima tappa del progetto con la costruzione di una mini-rotonda di moderazione del traffico; nel giugno del 2009, la Zona 30 è stata inaugurata. Istituita fra via Guido Reni e corso Siracusa, su tutta la fascia compresa tra corso Sebastopoli e corso Orbassano, è caratterizzata da porte di ingresso ben segnalate con delle strettoie e attraversamenti pedonali rialzati (o marciapiedi continui).
Al suo interno - insieme ad ulteriori interventi di moderazione del traffico come chicane, restringimenti della carreggiata, piattaforme rialzate - un intervento degno di nota è la cosiddetta "zona di incontro" davanti alla Scuola Renato Sclarandi, in corrispondenza dell'incrocio fra via Castelgomberto e via Baltimora (dove già si svolge ogni mattina il mercato rionale). Si tratta di un’area in cui i pedoni hanno la precedenza sulle auto, che sono invitate ad andare a una velocità minima di 20 all’ora.
Nel marzo 2011, completato il secondo anno di funzionamento, è stato presentato un bilancio della prima Zona 30 “europea” a Torino. Questi i numeri, tratti dal confronto tra le annate 2007-2008 e 2009-2010:
Velocità veicolari di punta: – 11 km/h in media (da 42 a 31 km/h), l’85% non supera i 39 km/h
Traffico in ore di punta: – 15% in complesso, – 30% per i mezzi pesanti,
Sorpassi di un’auto che va a 30 kh/h: quasi scomparsi
Incidenti: – 74% dei giorni di prognosi nel 2009-2010 rispetto alla media dei tre bienni precedenti
Risparmio complessivo: 1,5 milioni di Euro sui 2 anni, di cui 500.000 solo di costi sanitari
Rumore: – 2 decibel nelle strade interne (quasi dimezzato il livello di pressione sonora)
Giudizi negativi sul quartiere: passati dal 19% al 7% degli intervistati
Soddisfatti della Zona 30: 68% dei giudizi.
Campagna informativa e animazione locale degli abitanti: il coinvolgmento del Liceo artistico “Cottini”
Dal 2007 a oggi gli abitanti di Santa Rita sono stati costantemente informati dei progressi della costruzione della Zona 30. Ma oltre alla campagna informativa/pubblicitaria, grande importanza l'ha avuta anche l'animazione locale, che ha attivato i cittadini a partire dalla scuola e dalle associazioni del quartiere portandoli a vivere in prima persona il processo di realizzazione della Zona 30 (leggi le Newsletter in allegato).
Martedì 10 maggio sono ad esempio stati presentati i lavori realizzati da alcune classi del Liceo artistico “Cottini” sulla Zona 30. Il progetto ha preso avvio con la proposta di collaborazione fatta dalla Circoscrizione 2 e dall’associazione “La Città Possibile” ad un gruppo di insegnanti del Liceo di creare interesse verso il tema della sicurezza urbana e soprattutto verso la riprogettazione dell’ambiente "strada". Gli studenti hanno così prodotto una grande quantità di materiali interessanti e creativi su come intendere e vivere lo spazio urbano in termini di innovazione, fantasia e nuovi modi di fruizione dei cittadini: percepire lo "spazio strada" come appartenente al singolo e luogo di incontro, sosta, gioco e relax ha stimolato fantasia e creatività dei ragazzi che hanno elaborato soluzioni innovative ed interessanti, fantasiose ed originali ma soprattutto fattibili e concrete. Gli studenti hanno inoltre potuto cimentarsi con le regole stradali e con i temi riguardanti traffico e sicurezza stradale ma soprattutto hanno dato "via libera" ad un immaginario relativo alla configurazione di un nuovo paesaggio urbano fatto di oggetti a misura di giovani ma interessanti e stimolanti per tutti.
La consulenza dell'associazione “La Città Possibile”
Partner e consulente della Circoscrizione 2 nel processo di costruzione della Zona 30 a Mirafiori Nord è stata "La Città Possibile", un’associazione educativa e culturale senza fini di lucro attiva fin dal 1988 in materia di qualità urbana e di cittadinanza attiva, che ha scelto come riferimento della sua azione le culture e le politiche di riqualificazione ambientale, urbanistica e sociale sviluppate in Europa negli ultimi quarant’anni sotto la comune denominazione di Ecologia Urbana. Su questa strada, ha incontrato “VISIONE ZERO” (l’approccio etico-sociale alla sicurezza stradale), la Moderazione del Traffico, la “Forestazione urbana” e una concezione sistemica del verde in città, i Programmi di Recupero Urbano di URBAN e le forme più mature del coinvolgimento partecipativo dei cittadini.