ISDE Medici per l'Ambiente: Napoli non ha bisogno di un nuovo inceneritore
La task force di monitoraggio della salute pubblica dell'Ordine dei Medici di Napoli ha ribadito che l'unica cosa che non serve alla città per risolvere oggi il problema rifiuti è l'inceneritore di Napoli est definito "inutile e dannoso". Intervento dei Medici ha l'obiettivo di contrastare le crescenti pressioni delle lobby pro-inceneritore
28 June, 2011
I Medici per l'Ambiente hanno diffuso un paio di comunicati nei quali segnalano l'inutilità dell'impianto di incenerimento a Napoli est. I medici dell'ISDE sono impegnati in una sorta di operazione verità per far fronte alle crescenti pressioni a mezzo stampa messe in campo dalla lobby dell'incenerimento con articoli definiti dai medici di "evidente disinformazione tecnica".
"Ieri in Commissione Ambiente presso l’Ordine dei Medici di Napoli, in occasione della istituzione della task force di monitoraggio della salute pubblica, è stato ribadito a chiare lettere, cifre alla mano, che l’unica cosa che non serve alla città metropolitana di Napoli per risolvere oggi il problema rifiuti e garantire un minimo di salute pubblica è l’inceneritore di Napoli est, inutile oltre che dannoso.
Napoli ogni giorno, con incidenza record nazionale, vede circa venti cittadini colpiti da infarto del miocardio, e circa nove nuovi casi di cancro del polmone di cui almeno tre in non fumatori, anche per una situazione di gravissimo inquinamento ambientale da polveri sottili, neanche rilevabili oggi per la assenza di un numero minimo di efficienti centraline di monitoraggio dell’aria metropolitana.
L’inceneritore cittadino, come da molto tempo stabilito dalla Regione Campania, è l’inceneritore di Acerra (pari come portata a circa 5 inceneritori di Vienna) e lo stesso candidato Lettieri, di fatto, nella emergenza attuale, chiede solo che Acerra funzioni, almeno per una linea , per la città metropolitana di Napoli.
Acerra non funziona per una evidente commistione di materiale non idoneo condotto all’incenerimento, all’interno del quale è presente una significativa frazione di rifiuti industriali e speciali che parimenti andrebbero a danneggiare e rendere ulteriormente tossico anche l’eventuale inceneritore di Napoli est.
Come tutti sanno, d’altra parte i profitti di tale impianto, grazie ai CIP6, vanno ai Comuni di Milano e di Brescia, mentre la conseguente tossicità resta, anche come spese sanitarie, ai cittadini di Acerra e di Napoli".
"Ancora, è bene accertata nel bando di gara la volontà, legata esclusivamente a ragioni economiche e non tecniche, di volere costruire a Napoli est un inceneritore non certo piccolo per non meno di 1000 tonnellate al giorno (Vienna non supera le 400) ma anche ben sappiamo che, in base ai dati tecnici, il già operativo inceneritore di Acerra (2000 tonnellate al giorno) , se funzionasse regolarmente, dovrebbe operare per non meno di 800 tonnellate al giorno (una linea su tre) solo per i rifiuti indifferenziati di Napoli.
Cio’ è da sempre confermato da tutti i tecnici, buon ultimo l’ingegnere e rettore Pasquino.
Appare perciò fuorviante e gravemente contradditorio quanto poi riportate in altra pagina a firma della Prof Triassi perche’:
1) L’impianto di Acerra è da sempre tarato e voluto sulle necessità di smaltimento della intera regione Campania, Napoli compresa : occorre farlo funzionare, prima di pensare ad altri ;
2) Napoli est è gia’ ,da molti anni, sede di una gravissima situazione di inquinamento dell’aria, con record nazionale per gli ossidi di azoto, cosa che comporta una mortalità aggiuntiva evitabile certa per non meno di duemila napoletani all’anno;
3) Tale gravissima situazione igienico sanitaria è volutamente occultata dalla mancanza di funzionamento delle centraline dell’ARPAC con responsabilità diretta della Regione Campania;
4) Nessun impianto “piccolo” di incenerimento è previsto a Napoli ne’ si vorrà o potrà mai fare inferiore alle mille tonnellate al giorno (la prof Trassi pensava forse alle 400 tonnellate di Vienna?) ;
5) Nessun impianto di incenerimento potrà mai essere costruito in meno di 3 anni e pertanto in nessun caso si puo’ porre come soluzione al problema dei rifiuti a Napoli oggi.
Esiste quindi un solo dato incontrovertibile e certo, sulla base di tutte le considerazioni tecniche possibili: l’inceneritore a Napoli est è tossico, è inutile e certamente andrebbe a gravare ulteriormente in una zona, Napoli est, già pesantemente inquinata e che non vede al momento nessuna iniziativa concreta di miglioramento delle principali cause gia’ operanti: attività portuali e traffico.
Napoli , li 28 giugno 2011
Dr Antonio Marfella, Prof. Giuseppe Comella
ISDE MEDICI PER AMBIENTE NAPOLI
COMPONENTI TASK FORCE AMBIENTALE COMUNE DI NAPOLI – ORDINE DEI MEDICI DI NAPOLI