Secondo monitoraggio di diossine all’ILVA di Taranto. Superati i limiti del doppio
Per l’Arpa Puglia il valore medio (ribassato del possibile errore di misura del 35%) è risultato pari a 0,70 nanogrammi di tossicità equivalente al metro cubo (anche nella prima campagna di marzo è stato di 0,68). Il limite stabilito dalla legge pugliese è invece di 0,40 ngTEQ/Nmc. A rischio il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale
28 June, 2011
Limiti superati quasi del doppio
Seconda campagna a sorpresa per la rilevazione di diossine e furani realizzata da ARPA Puglia nei giorni 16, 18 e 19 maggio scorsi. Anche questa volta, il valore medio di diossine e furani misurato nei tre giorni di monitoraggio, al netto dell’incertezza di misura (pari al 35% come stabilito dalla Legge Regionale n.44/2008 e n.9/2009), è risultato superiore al limite consentito, pari a 0,70 nanogrammi di tossicità equivalente al metro cubo (ngTEQ/Nm3). Secondo la norma regionale, a partire dal 31 dicembre 2010, la somma di PCCD e PCDF non deve superare gli 0,4 nanogrammi di tossicità equivalente per metro cubo.
Anche nella prima campagna di monitoraggio, il valore riscontrato è stato pari a 0,68 (ngTEQ/Nm3).
La terza campagna di monitoraggio diventa irrilevante
Facendo un rapido calcolo di media aritmetica, anche se nella terza campagna di monitoraggio l’Ilva di Taranto portasse le emissioni a zero, sarebbe comunque fuori norma, con un valore medio annuale pari a 0,46 (ngTEQ/Nm3) [ndr: 0,7+0,68+0/3=0,46].
Secondo la legge regionale n.9 del 2009, infatti, il valore di emissione delle diossine è calcolato come valore medio annuale sulla base di tre campagne. In particolare la rilevazione di diossine e furani nei fumi delle emissioni del camino E312, afferente all’impianto di agglomerazione, viene realizzata senza preavvisare l’azienda. L’Arpa è obbligata, secondo la legge regionale, a effettuare almeno tre campagne di rilevamento all’anno, e a loro volta i controlli sono articolati su tre misure consecutive con campionamento di 6-8 ore ciascuna (in altre parole una al giorno, per tre giorni). Al valore di emissione derivato da ciascuna campagna (ottenuto operando la media aritmetica dei valori misurati nei tre giorni), viene diminuito il possibile errore o incertezza di rilevazione, calcolato al 35%.
A questo punto, la terza campagna di monitoraggio non servirà a stabilire se l’Ilva è a norma di legge oppure no, ma semplicemente a indicare “di quanto” avrà superato il valore limite.
A rischio il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale
Questo cattivo risultato rischia di compromettere la già delicata situazione dell’ILVA per quanto concerne il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale che la Commissione istruttoria IPPC dovrà esaminare il 5 luglio 2011 nella Conferenza dei Servizi a Roma. Alla luce di questi risultati, strategicamente l’Ilva ha richiesto che venisse convocata in sede di AIA, una riunione urgente per il 3 luglio con oggetto proprio i risultati dell’Arpa Puglia. Si teme a questo punto, nel caso venisse accolta dalla Commissione, un rinvio della decisione sul rilascio.